900 anni alla Rocca
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Rocco
bolox
Riccardo
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Re: 900 anni alla Rocca
"900 anni alla Rocca" può continuare, come confermato dal nuovo consiglio Pro Loco e come fortemente sollecitato dal president...ne sono particolarmente contento.
Coloro che a livello di gruppo di studio hanno dato il loro contributo alle iniziative del 2010 sono disponibili a proseguire con altre iniziative per il 2011 sperando anche che il gruppo si allarghi.
L'unità d'Italia, della quale ricorre il prossimo anno il 150° anniversario, è sicuramente un tema molto interessante da analizzare sotto l'aspetto locale. La Rocca è stato un paese molto attivo già nella fase risorgimentale e sarebbe veramente utile studiare più a fondo quel periodo nel contesto rocchigiano e maremmano in senso più ampio.
Coloro che a livello di gruppo di studio hanno dato il loro contributo alle iniziative del 2010 sono disponibili a proseguire con altre iniziative per il 2011 sperando anche che il gruppo si allarghi.
L'unità d'Italia, della quale ricorre il prossimo anno il 150° anniversario, è sicuramente un tema molto interessante da analizzare sotto l'aspetto locale. La Rocca è stato un paese molto attivo già nella fase risorgimentale e sarebbe veramente utile studiare più a fondo quel periodo nel contesto rocchigiano e maremmano in senso più ampio.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: 900 anni alla Rocca
sono molto contento che il gruppo dei 900 anni abbia accolto la mia richiesta di proseguire il percorso iniziato un anno fa e con ciò rinnovo nuovamente la mia disponibilità.
forpresident-
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150° dall'unità d'Italia
I nostri 900 anni di storia includono a pieno titolo anche i 150 anni della storia dell'unità italiana.
Come era la Rocca nell'800? Come visse il Risorgimento?
Un periodo storico che meriterebbe di essere studiato a fondo perché caratterizzò la struttura del nostro paese negli eventi storici successivi con i movimenti anarchici e socialisti, la 1a guerra e la presa fascista poi e sicuramente condiziona ancora la nostra realtà attuale.
La Rocca era ed è un piccolo paese, ma nel Risorgimento non fu fuori dalla Storia e proporzionalmente alla sua realtà di paese dette un consistente contributo alla causa italiana, lo dico sulla base di alcuni dati che emergono. Nella Toscana dell'epoca fu grande il fermento patriottico, pensiamo solo allo slancio degli universitari toscani volontari e al ruolo importante che giocarono nella battaglia di Curtatone. Ma volontari toscani accorsero da più parti e di ogni estrazione sociale. Nella Maremma poi c'era un grande attivismo con Massa Marittima al centro. Non fu per caso che Garibaldi, in fuga verso la Repubblica di Venezia dopo la sconfitta del 1849 con la caduta della Repubblica Romana e bloccato a nord dagli austriaci, per giungere in salvo a Genova da Ravenna scelse di attraversare gli appennini e tutta la Toscana fino in Maremma dove un'organizzata rete di patrioti ben radicata sul territorio lo nascose e lo scortò di notte per boschi e campagne fino all'imbarco di Cala Martina.
Come non fu un caso che lo stesso Garibaldi facesse tappa a Talamone con i mille diretti in Sicilia.
Ciò evidentemente testimonia come i repubblicani avessero un peso e un'organizzazione rilevante nel nostro territorio.
Roccatederighi è in quegli anni molto attiva e tanti partono volontari per le guerre di indipendenza.
Ma non c'è solo la partecipazione alle guerre a testimoniare il grande fervore di quei tempi, infatti vedo questo spirito a servizio di un ideale di patria riflettersi soprattutto in un ideale più generale di solidarietà, giustizia sociale e unità civica che a Roccatederighi si manifesterà in opere concrete come la costituzione della Società Operaia e della Banda.
A dimostrazione di quanto detto voglio riportare una cronaca delle commemorazioni avvenute alla Rocca per la morte di Garibaldi che è stata pubblicata sul libro "Garibaldi in Maremma"
Come era la Rocca nell'800? Come visse il Risorgimento?
Un periodo storico che meriterebbe di essere studiato a fondo perché caratterizzò la struttura del nostro paese negli eventi storici successivi con i movimenti anarchici e socialisti, la 1a guerra e la presa fascista poi e sicuramente condiziona ancora la nostra realtà attuale.
La Rocca era ed è un piccolo paese, ma nel Risorgimento non fu fuori dalla Storia e proporzionalmente alla sua realtà di paese dette un consistente contributo alla causa italiana, lo dico sulla base di alcuni dati che emergono. Nella Toscana dell'epoca fu grande il fermento patriottico, pensiamo solo allo slancio degli universitari toscani volontari e al ruolo importante che giocarono nella battaglia di Curtatone. Ma volontari toscani accorsero da più parti e di ogni estrazione sociale. Nella Maremma poi c'era un grande attivismo con Massa Marittima al centro. Non fu per caso che Garibaldi, in fuga verso la Repubblica di Venezia dopo la sconfitta del 1849 con la caduta della Repubblica Romana e bloccato a nord dagli austriaci, per giungere in salvo a Genova da Ravenna scelse di attraversare gli appennini e tutta la Toscana fino in Maremma dove un'organizzata rete di patrioti ben radicata sul territorio lo nascose e lo scortò di notte per boschi e campagne fino all'imbarco di Cala Martina.
Come non fu un caso che lo stesso Garibaldi facesse tappa a Talamone con i mille diretti in Sicilia.
Ciò evidentemente testimonia come i repubblicani avessero un peso e un'organizzazione rilevante nel nostro territorio.
Roccatederighi è in quegli anni molto attiva e tanti partono volontari per le guerre di indipendenza.
Ma non c'è solo la partecipazione alle guerre a testimoniare il grande fervore di quei tempi, infatti vedo questo spirito a servizio di un ideale di patria riflettersi soprattutto in un ideale più generale di solidarietà, giustizia sociale e unità civica che a Roccatederighi si manifesterà in opere concrete come la costituzione della Società Operaia e della Banda.
A dimostrazione di quanto detto voglio riportare una cronaca delle commemorazioni avvenute alla Rocca per la morte di Garibaldi che è stata pubblicata sul libro "Garibaldi in Maremma"
Tratto da Piero Simonetti e Mario Zannerini, “Garibaldi in Maremma”, ed. il mio amico Luglio 1999
Roccatederighi, 12 giugno 1882
Onoranze a Garibaldi
Appena giunse la notizia infausta della morte di Garibaldi, la Società Operaia emise un manifesto per la morte del proprio Presidente Onorario.
Numerosissimo popolo intervenne alla cerimonia di commemorazione promossa dal Sindaco e dalla presidenza della Società Operaia.
Il Consiglio comunale aveva deliberato, nel giorno di giovedì 9 giugno, di intitolare a Garibaldi la piazza del Borgo.
Il nuovo cartello era lì, coperto dal velo nero e ghirlanda funeraria.
Alle quattro del pomeriggio cominciarono a sfilare, guidati da bandiera abbrunata, gli alunni delle scuole elementari guidati dai loro maestri. Dietro c'era un ex garibaldino in camicia rossa con in braccio la bandiera dei Reduci, scortato da Giovanni Ricci ed Agostino Sillari combattenti a Mentana. A seguire, gli altri Reduci delle Patrie Battaglie, oltre quaranta persone. Quindi il Sindaco Ricci, anch'egli reduce delle campagne dal 1859 al 1867 e di Mentana, accompagnato dai tre consiglieri comunali di Roccatederighi ed in ultimo la Società Operaia.
Il corteo, accompagnato dalla banda musicale che seguì meste armonie, giunse fino alla Piazza del Borgo. Qui venne tolto il velo nero dalla lapide che intitolava a Garibaldi la piazza del paese.
Parlarono il Sindaco Ricci e Vitaliano Andreini maestro comunale, riscuotendo unanimi e fragorosi applausi.
Nella piazza era esposto anche un ritratto di Garibaldi, contornato da emblemi di lutto. Quando il Sindaco Ricci chiese agli astanti di onorare colui che in quell'immagine era raffigurato, tutti si scoprirono il capo e vennero deposte in suo onore oltre cinquanta corone di fiori.
Il dottor Andrea Casorati, presidente della società operaia, chiuse la mesta cerimonia con un suo breve discorso, tributando alla memoria di Garibaldi il sentimento del popolo di Roccatederighi.
Purtroppo non riesco a capire da quale fonte sia tratta la cronaca, forse dal giornale il Telegrafo.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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150° dall'unità d'Italia
Ecco qua la lapide con i protagonisti del nostro Risorgimento. Nasce davvero il desiderio di saperne di più su di loro scoprendo queste figure attraverso i fatti semplici della quotidianità vissuta nella Rocca di metà ottocento. Chi sa qualcosa parli che serve.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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150° dall'unità d'Italia
Nel 1911 la Rocca festeggiò il primo cinquantenario dell'unità d'Italia innalzando la torre civica a futura memoria di questa unità conquistata. Non una semplice lapide avrebbe potuto rendere visibile ai rocchigiani di allora e soprattutto ai rocchigiani futuri il valore e l'eredità di una libertà guadagnata a caro prezzo. Già questo fa capire come l'evento fosse importante per i rocchigiani di allora. Ci fu in questo gesto di ricorrere all'erezione di un monumento, come la torre civica, per celebrare il 50° un sottolineare come la Rocca fosse stata presente e partecipe volontariamente alla costruzione dell'Italia. Così da quel momento, quel messaggio rivolto anche a noi rocchigiani di oggi si materializzò nella costruzione di una torre. Quel simbolo svettante sopra una roccia andò a dominare non solo il paesaggio, ma guarda caso, proprio la piazza Garibaldi, già eletta a spazio civico di identificazione negli ideali espressi dai volontari per l'indipendenza. E qui voglio sottolineare come la storia della Rocca sia da analizzare anche sotto l'aspetto di storia urbana ed urbanistica.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: 900 anni alla Rocca
Un applauso ed un inchino
bolox-
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Re: 900 anni alla Rocca
In questa immagine la sintesi del concetto di correlazione che intravedo tra i due monumenti celebrativi.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: 900 anni alla Rocca
Una foto storica con la torre in fase di costruzione. Sono gli anni precedenti al 1911, anno del 50° anniversario dell'unità d'Italia evento che la Rocca celebrerà proprio con l'inaugurazione di questo manufatto. Della torre si vede realizzato soltanto il fusto.
La foto l'abbiamo ereditata da nonna Aldina, Alda Senesi classe 1897, la ragazza affacciata alla finestra di casa Senesi Orlandini. Sul retro della foto un timbro, purtroppo leggibile solo in parte :
Dott. Luigi Sa.... (Sandrucci?)
ROCCATEDERIGHI
GROSSETO
che dovrebbe riferirsi all'autore della foto. In tal caso sappiamo che all'epoca c'era qualcuno in paese che possedeva una macchina fotografica, davvero una rarità. Speriamo che abbia fatto tante altre foto ritrovabili. All'epoca i fotografi erano in genere professionisti che giravano le varie località provenendo anche da molto lontano. Ho riferimenti da Firenze, Faenza, l'Aquila addirittura. In genere non fotografavano luoghi, difficilmente commissionabili, ma ritratti di persone per i quali erano pagati. Mentre uno del luogo armato di macchina fotografica poteva avere interesse a riprendere avvenimenti e scorci di vita del paese.
La foto l'abbiamo ereditata da nonna Aldina, Alda Senesi classe 1897, la ragazza affacciata alla finestra di casa Senesi Orlandini. Sul retro della foto un timbro, purtroppo leggibile solo in parte :
Dott. Luigi Sa.... (Sandrucci?)
ROCCATEDERIGHI
GROSSETO
che dovrebbe riferirsi all'autore della foto. In tal caso sappiamo che all'epoca c'era qualcuno in paese che possedeva una macchina fotografica, davvero una rarità. Speriamo che abbia fatto tante altre foto ritrovabili. All'epoca i fotografi erano in genere professionisti che giravano le varie località provenendo anche da molto lontano. Ho riferimenti da Firenze, Faenza, l'Aquila addirittura. In genere non fotografavano luoghi, difficilmente commissionabili, ma ritratti di persone per i quali erano pagati. Mentre uno del luogo armato di macchina fotografica poteva avere interesse a riprendere avvenimenti e scorci di vita del paese.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: 900 anni alla Rocca
Mi piace Riccardo!!!!!Dopo ci fu il Tagliaferri ricordi?????
Folgore59- utente
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Re: 900 anni alla Rocca
Il Tagliaferri è stato importante perché non ha fatto solo foto...ha raccontato la Rocca. Era partita un'idea per valorizzare questo suo lavoro che sarebbe un peccato andasse perduto, però non ne so più niente, penso sia fermo...spero che riprenda, Beppe oltretutto si era già reso disponibile.
Io spero anche che tutti insieme si possa avviare una ricerca fotografica che ci aiuti a capire la Rocca nella sua storia. Tirar fuori dai nostri cassetti qualcosa da donare alla memoria collettiva sono sicuro che ci riserverà tante sorprese e ci aprirà tanti spunti di indagine. Come questa foto, che mi ha fornito Renato perché la scannerizzassi e la mettessi sul forum, che ci riporta ai festeggiamenti del centenario dell'unità d'Italia (1961). Un ricordo di Renato su questa è d'obbligo.
Io spero anche che tutti insieme si possa avviare una ricerca fotografica che ci aiuti a capire la Rocca nella sua storia. Tirar fuori dai nostri cassetti qualcosa da donare alla memoria collettiva sono sicuro che ci riserverà tante sorprese e ci aprirà tanti spunti di indagine. Come questa foto, che mi ha fornito Renato perché la scannerizzassi e la mettessi sul forum, che ci riporta ai festeggiamenti del centenario dell'unità d'Italia (1961). Un ricordo di Renato su questa è d'obbligo.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Data d'iscrizione : 15.04.08
Re: 900 anni alla Rocca
Intanto individuiamo le persone nella classe V elementare.Riccardo ha scritto:Un ricordo di Renato su questa è d'obbligo.
La maestra è la Sig.ra Cesarina Mezzedemi Borri (un pensiero poverina è molto malata)
Da sinistra ( in piedi): Nadia Ricci, Renato Pisani, Enrico Bartolini,Mirio Sillari,Remo Ammalati, Elvio Salvestroni,Gabriele Mattioli,Leonardo Ferrari,Giuliana Pippi
Da sinistra (accasciati): Silvano Pupeschi,Lio Manni,Doriano Pantano,Alberto ,Nevio Pierpaoli,Carlo Loggini.
Da sinistra ( sul muretto della chiesa) :Anna Maria Gentili,Renata Pisani,Lidia Giovannelli,Adriana Montomoli, Deanna Ferrari, Vanna Grotti.
Al centro con la bandierina tricolore: Maria Giuseppina Borri ( figlia della maestra Cesarina).
Quel giorno, come la foto documenta, le scuole elementari di Roccatederighi festeggiarono il Primo centenario dell’Unita d’Italia. Immagino, ma non ricordo, che lo stessa cosa possa essere avvenuta in tutte le scuole del Comune. A Roccatederighi ciascuna classe aveva preparato una recita consistente in piccoli dialoghi a più voci, monologhi, poesie e cori. Il sottoscritto recitò un brano da “ Le mie prigioni” di Silvio Pellico. Legata al piede portavo una catena, quella con la quale, a casa dei miei genitori, si tirava dal pozzo il secchio dell’acqua. Ai ragazzi che presero parte alla recita fu chiesto di mettere la camicia bianca con la cravatta. Tutti portavano una fascia tricolore ( di carta) al braccio e una piccola coccarda raffigurante l’Italia ( lo stivale). Le ragazze indossavano il grembiule bianco della scuola e sulla fronte portavano una coroncina ( di carta) tricolore. A coloro che recitarono la parte dei Carbonari furono colorati finti baffi e basette con il carbone.
Il luogo deputato alla recita naturalmente fu il salone dell’allora Asilo Infantile Vittorio Veneto gestito dalle suore. Il salone, come molti ricorderanno, era dotato di un palcoscenico in tavole, con tanto di sipario, quinte e buca per il suggeritore. Si accedeva dal retro.
La mattina alle 9,00, alla presenza dei bambini di tutte le scuole, fu celebrata una messa nella chiesa di San Martino. Alla lapide di Piazza Garibaldi, che elenca i nomi dei Garibaldini Rocchigiani; a quella di Piazza Mazzini, dedicata a Saffi e a Mazzini; nonché alla lapide dell’Asilo che commemora la vittoria nella Ia guerra mondiale; gli allora spazzini del Comune avevano deposto un mazzo di fiori.
La fotografia in oggetto riporta la data del 27 Marzo 1961 e la dicitura ( classica e storica anch’essa) “ Nel futuro un caro ricordo dei giorni lieti” Foto Tagliaferri – Ribolla (Grosseto).
La data del 27 Marzo farebbe pensare che la celebrazione dell’Unità d’Italia a Roccatederighi si fosse celebrata con 10 giorni di ritardo. Mi sentirei di escludere che Beppino Tagliaferri abbia apposto il suo timbro con ritardo nel momento della stampa o della consegna della foto.
Nel 1961 a Roccatederighi esistevano ancora le classi VIa, VIIa e IIXa;che ricordi quelle classi non presero parte alla recita, ma sicuramente furono presenti alla messa e nel salone dell’Asilo.
A margine di questi semplici ricordi osservo che delle 23 persone presenti nella foto 8 di loro hanno abitato stabilmente la Rocca; altre 9 mantengono ancora un rapporto di frequentazione con il paese ( possesso di una casa, presenza genitori e parenti) mentre, al momento, 6 di loro si sono ( ahimè!) allontanate.
Pura nota di colore ( che nulla ha a che fare con la celebrazione del I° centenario dell’Unità d’Italia) ma che mi sembra carino ricordare, a sottolineatura di quel contesto, è quella relativa al matrimonio di Baudouin Albert Charles Leopold Axel Marie Gustave ,re del Belgio, con la contessa Fabiola de Mora y Argon avvenuta a Bruxelles il 15 dicembre del 1960.Quel giorno nella classe IVa elementare di Roccatederighi entrò per la prima volta uno schermo televisivo e per tutta la mattina assistemmo in diretta alla cerimonia.
Secondo voi nelle classi elementari di oggi faranno vedere ai vostri figli o nipoti le nozze del Principe William d’Inghilterra con Kate Middleton?
Renato Pisani-
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Re: 900 anni alla Rocca
Spero proprio,e ne sono sicura, che nelle scuole usino il tempo x cose più costruttive che far vedere il matrimonio di un reale.
tonini laura-
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Re: 900 anni alla Rocca
Un bel tuffo nel mare dei ricordi.
Renato te ... uguale eh ?
Renato te ... uguale eh ?
bolox-
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