Ciao Simone.

E' uno di quei momenti ke vorremmo non dover mai vivere.
Uno di quei fatti ke sconvolgono una famiglia già troppo incisa da ferite profonde vekkie e recenti.
Una di quelle vite troppo giovani per essere stroncate, in una notte d'estate, quando tutto sembra andare a gonfie vele, quando tutto sembra a posto e una sciagura simile non passa nemmeno per l'anticamera del cervello.
Una di quelle tragedie ke hanno in comune troppe cose col passato per essere anke solamente immaginabili.
Eppure accadono.
E allora ci si kiede ke senso abbia la vita, ke senso abbia andare avanti, ke senso abbia un funerale pieno di ragazzi giovani ke accompagnano uno di loro verso l'ultima dimora.
E non è nell'ordine naturale delle cose ke i genitori e sopravvivano ai figli e ke i nonni sopravvivano ai nipoti.
No, non è così ke ci si aspetta ke giri il cerkio della vita.
Ma a noi non rimane ke assistere impotenti di fronte al destino.
E spero ke anke tu, come tanti altri ke ci hanno lasciato, tu stia volando nel cielo della Rocca godendoti il fresco di questa strana estate e questo meraviglioso panorama. L'abbraccio di tutto il nostro paese a Sara, a babbo Furio e a tuo fratello Stefano.
Ciao Simone.

Riposa in pace, Simone. Quest'anno "alla porta" ci mancherai.
Un abbraccio a Furio e Stefano.