UN PROVERBIO AL GIORNO

Peter Pan ha scritto:anco a mi me piaserebbe sentì parlà in veneto anche se a scriveo non s'è come parlarlo. Su provase fioola.

anca a mi me piasaria sentir parlar in veneto anca se scrivarlo no se come parlarlo.dei provaghe fioea
''te ghe si quasi,el to veneto ghe someia tanto a chel vero''
Ci sei quasi,il tuo veneto assomiglia molto a quello giusto.complimenti scriverlo è molto più difficile che parlarlo

Ma guarda... guarda, Stefania! Anche una delle mie due nonne era veneta e così sono cresciuta con una che mi diceva:"Sentate in te la carega, magna e tasi!" (Siediti sulla sedia, mangia e stai zitta) e l'altra che mi diceva:"Zitta, un mi confonde!"....Qualunque fosse il modo di parlare, o come mai mi sgridavano sempre?

''vuto savere ,magari te jeri un poco discoea''
vuoi sapere,magari eri un po' vivace.

ma la tua nonna era veneta di dove?

Cara Stefania, me nona la sera de Belun e parlava el belumat e anca me mare....gli altri tre nonni rigorosamente toscani!
(mia nonna era di Belluno e parlava il bellunese e anche mia madre)
Sì, dovevo essere una rompiscatole!!! Probabilmente anche ora...
Spero di conoscerti quando vieni alla Rocca.

Che spettacolo ragazzi questo scambio dialettale. Continuiamo così e viva l'Italia così bella perché varia.

daf ha scritto:

Peter Pan ha scritto:Per quanto riguarda invece il vernacolo vucciavete tutti da venì a sciacqua i panni in Arno se vvolete 'mparà l'italiano...ovvia ora l'ho detto!

Ti ci voglio vede' a sciacqua i panni in Arno... mi sa che dopo ti tocca rilavalli, se 'un te l'hanno mangiati i tarponi....

Al tempo del Manzoni però i panni ci si sciacquavano e a riprova di come l'italiano abbia continuato a svilupparsi su queste sponde c'è che proprio il lavare i panni allora non si diceva fare il bucato, si è cominciato ad usare questa espressione molto più tardi, quando appunto per l'avvento dei tarponi in Arno sciacquandovi un panno lo ritiravi fori bucato.

...zublime!

Ciao Ginestra,vengo alla Rocca per fine anno,mi fa molto piacere conoscerti,ci accorderemo per incontrarci.

ciao Peter Pan,hai proprio ragione,la nostra Italia è bellissima con i suoi dialetti,peccato che non siano valorizzati.Io vedo quì a Vicenza,in città hanno quasi vergogna a parlare il dialetto,per fortuna abito in un paese di campagna e il dialetto è la nostra lingua abituale ,per tutti ,anche i bambini.

Peter Pan ha scritto:

daf ha scritto:

Peter Pan ha scritto:Per quanto riguarda invece il vernacolo vucciavete tutti da venì a sciacqua i panni in Arno se vvolete 'mparà l'italiano...ovvia ora l'ho detto!

Ti ci voglio vede' a sciacqua i panni in Arno... mi sa che dopo ti tocca rilavalli, se 'un te l'hanno mangiati i tarponi....

Al tempo del Manzoni però i panni ci si sciacquavano e a riprova di come l'italiano abbia continuato a svilupparsi su queste sponde c'è che proprio il lavare i panni allora non si diceva fare il bucato, si è cominciato ad usare questa espressione molto più tardi, quando appunto per l'avvento dei tarponi in Arno sciacquandovi un panno lo ritiravi fori bucato.

ihihih... interessante la teoria sul bucato!

Mi sa che ai tempi del Manzoni non parlavano certo così male come oggi, i fiorentini!!! E il Manzoni comunque si riferiva al fiorentino colto, quello della borghesia ben parlante, non sarebbe certo venuto oggi a far minacciare Don Abbondio dai bravi con "vv'unn'ave'a ffà, vv'unn'a'e"...

Sarà "sciovinismo" il mio, ma ritengo che l'italiano più puro lo parliamo proprio qui in maremma e nelle montagne pistoiesi... perché sono praticamente identiche le parlate di queste due zone? Pare sia un lascito della transumanza, dai pascoli estivi nelle montagne alle pianure maremmane.

Pochi vocaboli a parte (che più che dialettali sono vecchi) e tolta la calata che fa sparire qualche consonante qua e là (e qualche "re" alla fine dei verbi), non c'è praticamente differenza tra il nostro modo di parla' e l'italiano puro.

Non era il senese la parlata più pura? Boh? Bella questa nostra disquisizione sulla lingua! Penso però che la lingua italiana non sia degli italiani, ma della nazione. La nostra penisola, fino a che non è stata riunita sotto i Savoia, era un'accozzaglia di stati e staterelli nei quali era difficile entrare ed uscire se non con lasciapassare e gabelle. Ecco perchè siamo tanto diversi nel modo di esprimerci, di mangiare, di comportarci. Ed è questo il bello secondo me, di cui non dobbiamo vergognarci, ma andare fieri. Il dialetto dovrebbe essere valorizzato nelle scuole come retaggio importante delle nostre tradizioni. La purezza della lingua è solo sui libri. Anche per il latino era così. Il mio prof. portava l'esempio di come gli antichi romani dovevano parlarlo nelle campagne laziali e diceva:"Immaginatevi una famiglia a desinare...come pensate che pronunciassero da mihi illum panem? semplicemente dammi lu pane...."
Stefania, anch'io ci sono per capodanno!!!

Proverbi "gemellati" della buona notte:

Mejo aver an can par amigo che 'n amigo can!
(dal bellunese:Meglio avere un cane per amico che un amico cane!)

Anche i'cane un move la coda pe' nnulla

AAAAAAAAAAAAH!!! Scusate la botta d'orgoglio linguistico, ma qui dalle nostre parti non solo parliamo senza dialetto (a parte la "calata", appunto) ma sappiamo usare gli accenti fonetici delle parole esattamente come dovrebbero esser usati, sappiamo coniugare i congiuntivi ed articolare bene la consecutio temporum! Mica da tutti!

Giusto orgoglio Cecilia, verissimo! Ti ricordi però dai libri che la scelta della lingua non era caduta subito sul "tosco", ma c'erano due possibilità:tosco e siculo? Se la scelta fosse stata la seconda...la vita gira pagina per caso spesso.

Sarebbe stata una cantonata!
Quando un siciliano parla in dialetto è molto difficile capirlo!
A noi ci capiscono dalla Val d'Aosta a Lampedusa... un motivo ci sarà!!
No?

Stefy, regalaci quarche proverbio veneto.

Non è proprio un proverbio, ma mi è tornato alla mente in questi giorni un modo di dire che sentivo spesso quando ero piccolo:

"la merda dei tessalonicesi!"

che stava a sottolineare quei momenti in cui le cose ti vanno storte, che paiano farlo apposta!

Non ho trovato niente in giro sul web, che testimoni l'innata sfigataggine degli abitanti di Tessalonica... qualcun'altro si ricorda questo detto e come nacque?

Dovrebbe derivare dal fatto che il vescovo di Tessalonica Certusio (nel III sec. d.C. Papa Callisto VII lo elesse Beato per essere stato un esempio di modestia e di rinuncia alle vanaglorie del mondo) scrisse una pastorale nella quale ordinava ai religiosi di purgarsi, cioè di purificare la loro anima con digiuni, penitenze e preghiere. Il priore del convento di Monte Tofa, semianalfabeta, di tutto il discorso riuscì a capire solo "purgarsi" e così distribuì ai monaci 2 litri di olio di ricino a testa. Immaginatevi cosa successe...dal convento scese a valle una tale puzza di cacca che investì la città di Tessalonica. Questo equivoco fece sì che da allora i termini "purgare, purga, purgativo" assumessero doppio significato:teologico e cacatorio...

ehmmm.... interessante Ginestra , ma non credo che nonciclopedia sia una fonte seria da cui trarre informazioni...

Al Daf non la si fa, smaschera tutto nella rete.

ma te Riccardo del detto la merda dei tessalonicesi non ti ricordi? Eppure, per quello che ho in mente io, tale detto apparteneva alla tua generazione di parrocchiani...

Acc...davvero? Cercherò meglio.

daf ha scritto:ma te Riccardo del detto la merda dei tessalonicesi non ti ricordi? Eppure, per quello che ho in mente io, tale detto apparteneva alla tua generazione di parrocchiani...

è la prima volta che lo sento dire. Dei Tessalonicesi conosco tante altre cose più interessanti.