Vernacolo rocchigiano

Leggendo gli splendidi post di Renato mi è venuta voglia di lanciare questa iniziativa. Sarebbe interessante ricostruire il vernacolo rocchigiano, ricavandone un piccolo vocabolario, magari arricchito di detti locali che vanno di bocca in bocca da generazioni. Renato fammi sapere che cosa ne pensi, mi piacerebbe sapere anche il parere di Leporello, Dino Palla, Pincopallino, il Presidente e tutti quelli che, giustamente, si interessanno alle nostre tradizioni. Ritengo che oltre al Palio, su cui è calato un misterioso quanto inquietante silenzio, ci sia da valorizzare anche il nostro lessico. Buona Rocca a tutti, come dice il nostro Renato.

Sicuramente è un'idea interessante. Proporrei di proseguire su qs argomento con il topic già esistente "Vernacolo rocchigiano" nella sezione Cultura e spettacoli, in modo da arricchire il "piccolo lavoro spontaneo" già fatto da molti di noi stoppatosi in aprile 2009 Link:

https://roccatederighi.forumattivo.com/f20-cultura-e-spettacoli

https://roccatederighi.forumattivo.com/t304-vernacolo-rocchigiano

Ok grazie....unito dalla mod

Qualche parola con la G da tradurre:
Gnegnoso
Grenno
Grandiglione

e...

Insugherito

gnegnoso=persona uggiosa

grenno=muco nasale

grandiglione=ragazzo che si comporta da bimbo e non ne ha più l'aspetto

insugherito=della consistenza del sughero

c'ho preso?


a me viene in mente : copertoia

C'hai preso Laura.

Ho le gambe insugherite o informicolite

Grazie Andrea per suggerire un'idea ( rima baciata rima fortunata?) che potremmo provare a sviluppare. Penso che oltre alle parole perdute, ai modi di dire, agli strambotti.. dovremmo cercare di conservare la memoria di un contesto paesano che non c’è più attraverso la narrazione di aneddoti, storie, ritratti di persone che davvero hanno fatto la storia della Rocca. Piccoli racconti, memorie che ognuno di noi potrebbe scrivere e firmare. Successivamente dovremmo riuscire a stamparli in una sorta di “libro- armadio” alimentato e cresciuto attraverso l’esercizio del Forum.
Intuisco ( forse affermo una cosa ovvia) una grande differenza fra la conservazione elettronica e la conservazione scritta. Un libro si fa dare la mano, come se la mano e gli occhi di ogni pagina, fossero gli occhi del “poro coso” e della “ pora cosa” nonché quelli di Tizio e di Caio ancora viventi. Sai meglio di me quanto importante ( direi insostituibile) sia la memoria di ognuno e quella collettiva in un tempo in cui, il più delle volte, già abbiamo dimenticato quanto è successo ieri. Immagino le narrazioni che anche te hai potuto ascoltare dalla bocca dei tuoi cari. Quel “libro-armadio”, per altro sempre aperto, lo lasceremo nelle mani dei nostri nipoti e in quelle di tanti “ stranieri” molto spesso interessati alla nostra conoscenza più di quanto riusciamo ad esserlo noi.
Se saremo capaci di coinvolgere gran parte del Forum, ma non solo il forum, immagino che potremmo dare vita ad una buona operazione, riconsegnando spessore alle tre C di Riccardo ( Cultura, Coscienza, Comunità), ma, in parte, anche a quella C di castello come io lo intendo. Naturalmente dovrà, necessariamente, essere una cosa seria e rigorosa, seppure molti fatti sapranno farci ridere a bocca aperta. Ci possiamo provare?
Buona Rocca a tutti!

Qualcuno di voi ricorda o sa cosa fosse "la scampanata"?
Per aiutare i più giovani dico che nulla aveva a che fare con le campane della Chiesa.. e con il prete.
Finiva ogni volta a tarallucci e vino!

Mai sentita questa espressione extra campane.
Però..... ho trovato qs definizione:

chiassosa manifestazione canora e sonora (gli strumenti musicali essendo campanacci da animali capibranco, barattoli pieni di sassi, e corni di bove o di caprone), mediante la quale si solennizzava la mezza-quaresima e che terminava con una polentata collettiva, in piazza.

La scampanata veniva eseguita, nottetempo, anche sotto le finestre di ogni coppia di novelli sposi, allorquando uno dei due piccioncini fosse precedentemente rimasto vedovo; essa terminava quando lo sposo usciva di casa con il fiasco del vino, per offrire un rinfresco ai rumorosi buontemponi (se, invece, usciva con il fucile caricato a sale, erano dolori…).

C'ho preso?

L'idea è splendida, non avevo dubbi che il mio amico Renato avrebbe migliorato il mio spunto.
Credo, Renato, che tu abbia ragione e che sia riduttivo portare avanti questa splendida iniziativa solo dal forum in quanto ci sono tante paesane/i più grandi che non frequentano il forum e che ci potrebbero dare bellissimi spunti.
Propongo di ritrovarsi, con chi è interessato al percorso, in campagna da Renato, magari davanti a qualche salsiccia, o meglio, salciccia alla brace e qualche bichierrozzo di buon vino locale. In questo modo riscopriremo la bellissima tradizione di "ritrovarsi a veglia" che quando non c'era la TV era un mezzo per incontrarsi e confrontarsi.
Io sono a disposizione, Renato l'organizzazione tocca a te, io penso ai salciccioli e Leporello al vino.......

Brava Mariella:la seconda versione è quella giusta! Per regolamento hai vinto il primo premio. Si tratta di una mountain bike o, a tua scelta, di una bici da corsa del valore di 2000,00 euro. Puoi ritirare il premio presso Maremmainbici di Roccatederighi. Per informazioni: info@maremmainbici.it
Agli altri amici del Forum provo a chiedere: avete mai assistito ad una scampanata? Se si volete dire dove, quando, come? Grazie!

Andrea te mi prendi per la gola e stringi forte. Se Parigi valeva bene una messa, la Rocca vale bene mille merende. Io sono pronto e per la salciccia non ci sono problemi perché come diceva il vecchio saggio: “ E’ più facile trovare una sfilza di salciccioli che uno della ProLoco che ci dica che fine ha fatto il Palio!”
Però se io attizzo il fuoco puoi trovare tu i consumatori di carne e di vino? Naturalmente possiamo affrettare i tempi o dare tempo al tempo.La memoria è un frutto prezioso e delicato e se decidiamo di impegnarci in una buona raccolta dobbiamo farlo con calma.
Comunque una merenda a Meleta mi stimola più di una messa a Parigi. Rimaniamo in contatto e se uno di questi giorni,quando passo davanti casa tua, mi sventoli un tovagliolo, capisco al volo e mi fermo.Male che vada.. si merenda in due, ma non dovrebbe essere difficile trovare il terzo...
Ciao Andrea e buona Rocca a te.

N'ho sentita una alla vostra Rocca settimana scorsa che mi sembra appropriata:
"E' come dà il concio alle colonne " ( di operato inutile )

Scusate l'intromissione ma quando si parla di merende divento perfino sfacciato.Che avanza un posto a tavola ( con dovuto contributo in pane e un pò di vino del piano ) ????

Bolox la tua presenza è senz'altro gradita.
Fai uno sforzino il pane ce l'abbiamo anche alla Rocca, insieme al vino porta il ciccio, comunque il via lo deve dare Renato.

Andrea Bennardi ha scritto:Bolox la tua presenza è senz'altro gradita.
Fai uno sforzino il pane ce l'abbiamo anche alla Rocca, insieme al vino porta il ciccio, comunque il via lo deve dare Renato.

ok grazie , non ho citato le salsicce in quanto quelle che mangio ..... le compro alla Rocca !!

è curioso... "E' COME DA' IL CONCIO ALLE COLONNE" è una cosa ke ho postato io qualke giorno fà sulla pagina di un gruppo di FACEBOOk creato dal nostro GIULIOSENZAPROBLEMI, ke raccoglie prioprio i detti vernacolari delle colline metallifere....
https://www.facebook.com/home.php?sk=group_118041338267561&ap=1
...riuniamo le forze??

Oggi mi sono venute in mente alcune parole che penso siano proprie della nostra Rocca :TROIAIO
TROFEO
FRUGARE(inteso come girare la minestra ,il caffè ecc)
ZINGHERO

pian piano faremo un vocabolario.ciao a tutti

io aggiungo: leggera, brenna, chiappacuccùli, sciaguattare, scioccolare, rialtìna, sciugna, chiorba, druscione ...e x ora mi fermo xké c'ho da andà via!

tonini laura ha scritto:Oggi mi sono venute in mente alcune parole che penso siano proprie della nostra Rocca :TROIAIO
TROFEO
FRUGARE(inteso come girare la minestra ,il caffè ecc)
ZINGHERO

pian piano faremo un vocabolario.ciao a tutti

"oh troiaio !" è anche espressione tipica livornese ( che è più soft di testa di c...o ma che ha lo stesso significato.
Il troiaio poi è l'oggetto di basso interesse
Frugare è anche guardare nei cassetti (magari di soppiatto )
Zinghero lo si diceva ai bimbi che tornavano a casa dopo un pomeriggio di pallone sudati,sudici,coi pantalni segnati d'erba nei ginocchi ( o i ginocchi quando i pantaloni erano ocorti anche d'inverno)

in casa mia si diceva FRUCA'... tipo.. FRUCAMI UN PO' I TEGAMI, KE SO' AL TELEFONO!

Cecilia ha scritto:in casa mia si diceva FRUCA'... tipo.. FRUCAMI UN PO' I TEGAMI, KE SO' AL TELEFONO!

...Perché ora come dici?

Bravo Riccardo proprio così. Tante parole ed espressioni anche io le uso abitualmente,così ci devo pensare per rendermi conto se parlo il Rocchigiano o l'Italiano

Ma volevo dire che io sinceramente non so proprio come si dica in italiano. Si usa anche l'espressione "girare il tegame", però, ammesso che sia giusta in italiano, secondo me non rende del tutto e si presta ad equivoci. Una volta la mi mamma mi disse:
-Mi giri il tegame?
-Va bene.
dopo un po'
-l'hai girato il tegame?
-si, si, però più che girato ora avrebbe bisogno di esse frucato che tra un po' attacca.

hai ragione, ho parlato al passato ma si dice tutt'ora!
la correzione mia era sulla C al posto della G...

L'aneddoto del tegame girato e non frucato, me ne ha ricordato un altro forse successo davvero.
La moglie esce a fare la spesa e raccomanda al marito rimasto a casa.
- Mi raccomando guarda 'l foco
- n' ti preoccupà, va tranquilla lo guardo io, rispose lui.
Ma lui perso a fa le su cose ... de la stufa...seh...meglio.
Quando lei rientra a casa trova la stufa spenta
- Hai fatto spenge la stufa...m'ero raccomandata di guardà 'l foco
- o un l'ho guardato! Ah ma me lo potevi di' che ce lo volevi ritrovà, se lo sapevo ce l'avrei messo un pezzo di legno ... che mi ci voleva ...tanto ero qui a guardallo.

Le cose andrebbero dette sempre precise.

Ma torniamo a noi...qual è l'equivalente italiano di “frucare il tegame”?
Ma la miseria ladra... n' mi viene

Bolox, come dite a Piombino? E a Vicenza, Stefania, come dite?