Palio Storico.

Di solito quando parlo del Palio c’è qualcuno che s’arrabbia…
Ora io sono convinto che il vero problema del Palio di Roccatederighi non sia il decreto Martini che ci impedisce di svolgerlo secondo tradizione, ma il fatto che il Palio, purtroppo, sta lentamente morendo nell’anima di un paese di per se: vecchio, malato e stanco. Questo però non significa che non sia possibile farlo rivivere. E’ un impresa assai ardua, ma se solo fossimo capaci di provare ad articolare un nuovo progetto “palio-contrade- paese”, potremmo riuscire a resuscitarlo.
Della “malasorte” del Palio, ufficialmente, nessuno più parla dallo scorso agosto. Da quella sera che al Sottosegretario del ministro, alle Istituzioni Locali e ai Carabinieri demmo una lezione di Dignità e di Civiltà Paesana. Successivamente altre nefandezze sono state dette, ma su tutte, per eccelsa stupidità, ha brillato la stella della ministra Vittoria Brambilla che, poverina, s’è vantata in TV d’avere impedito il Palio dei Ciuchi di Roccatederighi.
Forse adesso qualcuno in paese sta faticosamente lavorando nell’ombra e se questo alla fine può essere un bene è allo stesso tempo sicuramente un male.Una festa per rimanere Popolare e Tradizionale deve assolutamente coinvolgere il popolo e dunque l’intero paese nelle sue molteplici articolazioni. Di questo dovremmo tutti esserne consapevoli e responsabili. Però nemmeno posso escludere che nessuno, ma proprio nessuno, stia facendo qualcosa. Nell’uno e nell’altro caso dovremmo darci una mossa nella trasparenza e nella partecipazione . Sarebbe un delitto arrivare alle soglie dell’estate senza avere mosso un dito, senza sapere, di nuovo, cosa dobbiamo fare.
Si dice che le vie del Signore siano infinite e che tutte le strade portano a Roma. Di sicuro la via del Tar è quella più sicura specialmente dopo che quello del Lazio s’è pronunciato sul Palio di Ronciglione ( assai più pericoloso e problematico del nostro) dando ragione a quella ProLoco che s’era appellata contro la sospensione della loro manifestazione.
Come sappiamo le sentenze del TAR aprono una porta ed indicano una via maestra nella misura in cui “..sono immediatamente esecutive e acquistano valore di Cosa Giudicata e il caso concreto deciso non può essere dedotto in altro giudizio, ove, entro sessanta giorni dalla notifica della decisione, non sia stato proposto appello”.
Temo che strade diverse da questa, seppure legittime e rappresentative nella loro autorevolezza, (Regione, Provincia, Comune..) risultino, alla fine, un’inutile perdita di tempo e di speranza.
A chi aspetta fare il primo passo per un ricorso “modello Ronciglione?” Alla ProLoco? All’Amministrazione Comunale che ci rappresenta? A gruppi di singoli cittadini?
A tutela e a prestigio della Nostra Festa è stato prodotto due anni fa un Nuovo Regolamento del Palio. Lavoro nobile, di fatica e di grande encomio per tutti coloro che lo hanno pensato e reso possibile. Dentro il regolamento, ad ulteriore salvaguardia e valorizzazione del palio, venne giustamente previsto e istituito un Comitato di Garanzia. Pensai allora, come continuo a pensarlo adesso, che a una composizione “operaia e paesana” si fosse preferito sceglierne una di estrazione “aristocratica”. Nella storia sociale molto spesso le aristocrazie hanno fatto le rivoluzioni. E’ abbastanza chiaro il ruolo e la funzione regolamentare del Comitato di Garanzia e pur tuttavia mi chiedo se in una fase nella quale, addirittura, viene messa in discussione l’esistenza del Palio non dovrebbe anche questo Comitato muoversi, affiancare, dare segni di vita.. Se non dovesse fare questo, che senso ha mantenere in piedi un Comitato di Garanzia del Palio?
Immagino che possiamo essere tutti d’accordo nel dire che a nessuno dovrebbe essere dato di prendersi gioco di Roccatederighi o di farsi bello, anche per un solo momento, alle nostre spalle. Se questo è vero dovremmo chiedere all’On. Luca Sani di spiegarci quale fine ha fatto il suo annuncio pubblico di interrogazione Parlamentare sulle vicende del Nostro Palio. Nel sito personale dell’On. Sani non c’è traccia di quell’interrogazione e nemmeno in quello Ufficiale della Camera dei Deputati.Viene di pensare che mai nessuna interrogazione sul Palio sia stata presentata.
Non siamo così babbei da non sapere che molte delle interrogazioni parlamentari hanno il valore che hanno e lasciano il tempo che trovano, però.. perché annunciarla per poi non farla? A Napoli si dice: Ccà nisciuno è fesso e alla Rocca Mario“Gnagna”, rispettabile ed illustre compaesano, quando si sentiva preso in giro ripeteva fiero: “ Tonto ero ieri!”
Azzardo il “ Toto Palio” con due facili pronostici:
- Non lo correremo più.
- Lo faremo fuori dal paese come Martini comanda.
Ultima provocatoria considerazione: - Volete scommettere con me che a questo post non risponderanno più di cinque persone?!


Buona Rocca a tutti!

Se nessuno a fatto ricorso al tar entro i termini di legge orma questa strada è andata.Io non me ne intendo ma non ho mai visto nel nostro palio ciuchi o fantini infortunati,;comunque sarebbe troppo dispendioso far posare la sabbia o altro materiale che serve per far correre il nostro palio in quei 100 metri o poco più di strada?non conosco certamente i conti della proloco , quanto viene incassato con i biglietti di ingresso al palio,con un po di offerte e con l'aiuto di manodopera a costo zero,nella quale ci metto anche la mia ovviamente,pensi che non ce la faremmo a correre di nuovo il palio?
Ciao ci sentiamo Laura

è vero......non si parla più di palio.....il comitato di garanzia sembra essersi dissolto dopo lo scapaccione della scorsa estate...ma è inutile avere un comitato di garanzia di una cosa che non si può più fare.....se dobbiamo continuare solo a fare una sfilata bisogna come minimo cambiare il nome all'evento, magari facendo un sondaggio per trovare un termine che descriva bene cosa facciamo....la mia 'paura' (la paura vera è per altre cose) è che si arrivi alle famose porte coi sassi e sia il comitato ,sia la pro-loco sia i cittadini saranno lì a cercare di risolvere qualcosa senza averne il tempo....anche se mentre sto scrivendo qualcuno mi dice che stasera c'è una riunione pro-loco proprio sul palio, ma ormai il post l'ho scritto con tanta fatica che lo lascio così....su comitato di garanzia metteteci al corrente su cosa si potrebbe, si dovrebbe, si è fatto o si farà.....quanto avrò scritto?? 4 righi? cinque? maremma, non riuscirò mai ad eguagliare renato........che rabbia.....leporello

renato pone due problemi che, censure dell'Admin permettendo, vorrei evidenziare perchè mi sono cari:
1 il comitato di garanzia la nascita del comitato era stata caldeggiata e motivata da tutta una serie di necessità che si avvertivano per rilanciare (o per lo meno rallentare il declino) della nostra tradizione più importante. il regolamento stesso aveva una importanza "mediatica" più che regolamentativa (si dice?): un documento ufficiale trascritto e consacrato che avrebbe dato valore e prestigio (certo che la corsa l'abbiamo sempre corsa anche senza scrivere le misure delle caselle di partenza oppure i luoghi di incontro per la partenza della sfilata...). il comitato avrebbe in realtà dovuto svolgere tutta una serie di azioni di supporto alla pro loco e alle contrade che, dato l'invecchiamento del paese, il carico oprganizzativo del medioevo, in breve data causa e pretesto e attuali condizioni (per parafrasare guccini), avrebbero consentito alla festa stessa di continuare, magari sempre più bella.
Poi è intervenuta la martini con il geometra di cui non ricordo il nome e il comitato, che non è l'organizzatore della festa ma un soggetto di tutela e promozione, si è trovato impegnato in altre cose (di cui aveva ravvisato il pericolo già da tempo) purtroppo vittima ingenua di un ingranaggio fantozziano (renato, la rossa ci chiamò roccaderighi, non roccatederighi....)

2 il declino della nostra tradizione: è qui che, pur non tralasciando tar, politici, ecc, dobbiamo fare quadrato. alle assemblee di agosto c'erano, almeno in un paio di occasioni, folle quasi oceaniche (rapportato al paese, si intende). questo ci deve far capire, secondo me, che il coinvolgimento della gente (dei bambini e dei giovani, ma non solo) è indispensabile. la festa parte dal basso, dalle persone, non dai regolamenti e dalle sentenze. un mio enorme rammarico, che ho avuto modo di comuinicare all'ex presidente della proloco è che mai come nell'estate 2010 dovevamo fare la seconda edizione del mini-palio dei bambini, perchè avrebbe avuto valenza tripla. senza permessi non si fa il palio, ma nemmeno con i permessi e senza gente si fa il palio

Il mio post forse è stato inopportuno nei tempi ,ma mi faceva paura e male il silenzio paesano attorno al Nostro Palio. Nulla sapevo di consegne a tacere e di riunioni in corso d’opera.
Per chi mi vuole credere ho scritto il mio testo il giorno di Natale dopo che avevo ricevuto da un amico di Siena le notizie sul ricorso (favorevole) al Tar del Lazio da parte della ProLoco di Roccinglione per un problema analogo al nostro; poi l’ho lascito decantare sperando che qualcuno si decidesse ad informare il paese di quanto andava maturando.
Non so se Dino Palla quando dice che gli fanno male le cose che legge allude alle cose che ho scritto io e comunque per quanto mi riguarda ne lui ne altri hanno perso la faccia perché conosco bene il loro viso e soprattutto il loro cuore che è grande più del mio verso le cose di questo paese e verso il Palio. Io come sempre provo di dire la mia perché non so stare zitto,ma non potrei nemmeno dire quello che penso se non sapessi che in questa “mulattiera della Rocca” come compagni di viaggio ho amici fraterni che si chiamano Riccardo Baldanzi, Gabriele Baldanzi, Maurizio Minucci.. la Vecchia e la Nuova ProLoco….
Sono altresì convinto che nessun Rocchigiano dovrebbe sentirsi sconfitto per quanti successo lo scorso agosto, ferito si , offeso anche, ma non sconfitto perché sconfitta è stata l’intelligenza e il buon senso di chi amministrando la cosa pubblica dovrebbe avere ed usare intelligenza e buon senso.
Credo che da questo vicenda il Paese tutto ne esca a testa alta e penso perfino che dovremmo essere fieri di quello che abbiamo fatto in una situazione per molti versi assurda e paradossale. Ora il sapere che forse torneremo a corre il Nostro Palio mi riempie di gioia e di lacrime, grato a tutti coloro che hanno lavorato anche nell’ombra come io ho pensato e detto.
Tutto questo non toglie che si possa avere opinioni diverse sulla democrazia e sulla politica che spesso usa la democrazia come fosse uno spazzolino da denti. Così penso che non sarebbe stato male camminare allo scoperto in perfetta armonia con tutto il paese. In fin dei conti stiamo parlando solo di un nostro diritto leso, di una nostra libertà calpestata. Ci mancherebbe se nel duemilaundici non fossimo capaci di praticare la libertà e la democrazia alla luce del sole, senza bisogno di ricorrere a stanze segrete, a sotterfugi tattici o altre "diavolerie" istituzionali.
Noi tutti che viviamo qui abbiamo un grande bisogno che la Rocca ritrovi una sua anima, una sua dignità che le permetta di affrontare il prossimo futuro che, come tutti sappiamo, si preannuncia niente affatto facile. Diceva Giorgio Gaber in una sua canzone: “La libertà non è star sopra un albero,non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.
Anche per questo ricordavo “ Mario Gnagna” che diceva: “Tonto ero ieri!”

Buona Rocca a tutti!