poesie - per la statua di Renato e perché sia messa in Piazzetta

Io, Dante, Toscano, fui nell'errore
quando confinai laggiù in inferno
quel che ognun dice esser amore
quell'amore che ha sapor d'eterno

Paolo e Francesca, li considerai
lussuria, e nel girone oscuro
li confinai e adesso Tu saprai
che negherò il mio esser sì duro.

Chi è lussuria: chi ha nello sguardo
il sentimento grande dell'amore
o chi è incurante di quel dardo
che trapassa dolcemente il cuore

chi, da ricco, prenota nella culla
lei... che sarà, a forza, la sua sposa
lei, che non avrà nulla di fanciulla
lei, cui non toccherà alcuna rosa,

o chi, tremante per un solo bacio,
offre il cuore alla spada vera
che gli trapassa quel suo sol costato
e che spezza la sua vita intera.

E loro, gli amanti Mina e Fredi,
io poso, ora e qui, nel Paradiso.
Quasi come adesso Tu li vedi
che l'un dall'altro mai non fia diviso.

Io parlo del cielo, e lo scultore,
usa la materia, usa ciò che trema
ma si rende matrice del creatore
e l'idea, qui, diviene estrema

tutto si trasforma, si fa la carne
legno di castagno, il legno ferro,
ferro in anima si vira... farne
vita, per l'Altissimo, qui non erro

è facile. Perchè vi è l'artista...
Ciascuno riveli il suo motivo
a sé, cercando, quello che la vista
svela. Io vedo ciò che me fa vivo.

'na sera dell' estate ormai passata
salendo su pel borgo col fiatone
tenevo la falcata misurata
pe' non fa scoppià il cuore nel polmone

Solcando ormai l' ultima piaggia
che là da Nelda sbuca su in piazzetta
la vidi infondo viva e un po' selvaggia
e mi stupii come chi un se l' aspetta

La statua di Giovanna e di quel Fredi
parea nascesse lì sotto que massi
ed ora se ci torni e non la vedi
un po' ti manca allora gli occhi abbassi

Va riportata lì dov' è il su posto
ancora bella e fiera la in piazzetta
indagheremo poi su qual' è il costo
ma all' arte e al bello un limite un si metta.

Tu t'ha ragione, Aquila guardinga
che abituata sei a sta 'n vedetta.
Quest'opra di Renato, ormai raminga,
ha da sta' lassù nel mezzo di piazzetta!

Orsù paesani, dimoci daffà!
I gran Signor di Roccatederighi
ridesti grazie all'arte del Pisani
sui massi del paese li si deve riportà.

(Anonimo-XXI sec.)

A poetar ragazzi siete bravi
sembra d'esse in piazza a cantà 'l maggio
un penserete che anch'io un me la cavi
tanto pe comincià ve ne darò un assaggio

chissà se un dì in quella piazza
di poeti potrassi far raduno
e ivi a Fredi morente avvinto a la su ragazza
giunger possa la rima di ciascuno

Ben detto Peter caro amico,
sarebbe bello un giorno ritrovassi
nella piazzetta con un coro antico
che svegli tutti senza compromessi
e faccia della Rocca il bel paese
che da noi tutti tanto amato fue
ma che in accordo non fummo... manco in due!

Oggi gente mi son domandato
che fine ha fatto la statua di Renato.
Dopo le poesie per ricollocarla là
chi ha recepito le preghiere non si sa.
Neanche le vicine elezioni
smuovono del Comune le canzoni.
Forse se le grida le facciamo in coro
qualcosa otterremmo da coloro
che siedon nel Comune senza fare
alla Rocca quel che è necessario.