Immagini da satellite

Avevo promesso di parlare delle immagini da satellite. Non voglio fare una trattazione troppo "palosa", come dicono Peter e Nece, né sarei capace di trattare l'argomento in termini strettamente scientifici, ma introduco due cose che ho capito per condividerle con chi è interessato e così pian piano riuscire ad utilizzare i famosi strumenti di analisi disponibili on line.
Le immagini da satellite vengono elaborate in diverse forme, tra queste abbiamo finora parlato di immagini all'infrarosso e immagini al visibile. Queste vengono ricavate sulla base della radiazione elettromagnetica generata dal sole e proveniente dalla terra e dall'atmosfera. Il radiometro sul satellite discrimina la radiazione sullo spettro permettendo di realizzare foto di diverso tipo che ci possono fornire informazioni diversificate. Le immagini vengono elaborate sulla scala dei grigi.

Immagine all'infrarosso: registra la temperatura di corpi e li differenzia in tonalità di grigio, per cui i corpi più freddi sono più bianchi quelli meno freddi tendono a toni più scuri. L'immagine che abbiamo non è quella che l'occhio nudo vedrebbe, ma è praticamente la mappa della distribuzione delle temperature. Quando le nubi sono molto fredde (cumulinembi ad esempio) l'immagine all'infrarosso descrive bene il corpo nuvoloso, ma quando le temperature della nuvola sono prossime a quelle del suolo, dall'immagine non si riesce a distinguere il suolo dalle nuvole e quindi non si riesce a dire se il cielo sia coperto o sereno.

Immagine al visibile: viene elaborata sulla radiazione solare riflessa. In questo modo vengono distinti i corpi che riflettono di più e quelli che riflettono di meno la radiazione solare. Anche qui la scala va dal bianco per i corpi che riflettono di più, allo scuro per quelli che riflettono meno. Il risultato è quello di vedere in tono più scuro i mari, il suolo meno scuro differenziato a seconda delle zone boschive o aride, le nubi bianche e tanto più bianche tanto più sono spesse. Anche quello dell'analisi della tonalità dei bianchi è un altro parametro utile per definire una nube spessa (cumulo) da una sottile (strato) che ovviamente sarà utile per capire la probabilità e l'intensità dei fenomeni.
Tratto dal sito dell'Aeronautica Militare: