14 AGOSTO 1986 - TRAMONTO

Il 14 agosto del 1986, per la terza volta di fila, è il Tramonto a scrivere il suo nome nell’albo d’oro. Tre successi consecutivi con tre fantini diversi. Mai successo! A dirigere la mossa, con un canape tirato un po’ più alto del solito, c’è Osvaldo Brunacci detto l’Americano. Il cencio è dipinto da Riccardo Pagni, artista di fama, fiorentino, ospite abituale del nostro paese dagli anni Settanta. E’ un drappellone semplice, eppure originale, quello presentato alla vigilia dal presidente della Pro Loco Mario Semplici (eletto ad aprile dopo una lunga serie di contestazioni e vicissitudini). Per chi ha la memoria buona stiamo parlando del “bandierino-arlecchino”.

La Pro loco, dicevamo, riparte con slancio. L’86 è l’anno in cui si torna a promuovere la Giostra dei Sestrieri. Lucio Parigi viene incaricato di dipingere un quadro che poi sarà riprodotto in 2.000 stampe e diventerà il biglietto da visita del Palio storico di Roccatederighi. Nasce il trofeo per il miglior addobbo e si invitano le contrade, in modo perentorio, a ri-organizzarsi e strutturarsi. La sera del 12 giugno si svolge al centro civico una riunione in cui la Pro Loco incontra i rioni. L’ordine del giorno è unico: la “ristrutturazione del Palio”. Si decide di prendere contatto con Massa Marittima con l’obiettivo di creare un gruppo sbandieratori all’altezza. Il primo passo deve essere un corso, che partirà subito. Si scrive il regolamento per la gara degli addobbi (100 mila lire di premio al vincitore più il trofeo in cauzione per un anno e assegnazione definitiva dopo 3 successi). La sfilata torna centrale nella serata del Palio. Semplici insiste su portamento e comportamento.

Riguardo alla corsa le novità sono due: la prima, clamorosa, è che le contrade possono scegliersi il fantino. Si andrà ancora al sorteggio, sì, ma solo del somaro. Una regola che non verrà mai più modificata. L’altra novità è la lotteria abbinata al Palio, con il coinvolgimento dell’Intendenza di Finanza. Il 1 agosto si diffonde la notizia che i Nobili hanno ingaggiato Biba, titolare della scuderia che porta i somari. Le altre quattro contrade (Ventosa, Torre, Tramonto e Corso) chiedono subito alla Pro Loco una riunione straordinaria per emendare il regolamento e stabilire che i fantini devono essere tutti della Rocca. I più arrabbiati sono “Il Più” e Giannino di Mirella. E’ ancora fresco il ricordo di ciò che è accaduto nel 1983… I Nobili non possono vincere sempre!

Le proteste, però, valgono a poco. La mattina del Palio Biba porta i soliti ciuchi (anzi, peggio del solito…) e annuncia che correrà per i Nobili. La Torre risponde con Acetino (al secolo Mauro Pecorini), la Ventosa con Cupatino, il Tramonto rispolvera l’esperto Fumatore (Elvio Salvestroni), già trionfatore negli anni Settanta. E il Corso? Si affida a un mezzo rocchigiano: Giorgio “Carciofino” Mugnaini, babbo di Roccastrada e mamma nata in via Trento, fidanzato con Barbara Rossi, la nipote di De Rosa. Tutti, al sorteggio, vogliono Polmonite. Qui ha già vinto diverse volte con i Nobili. La somara di Franco Narducci (il babbo di Biba), infatti, è ancora accreditata di uno spunto interessante. Soprattutto se si confronta con le altre brenne. Quella che tocca alla Ventosa è addirittura azzoppata; poco meglio lla bestia che la sorte assegna ad Acetino. Ma anche Biba è sconsolato, allarga le braccia, quando il capitano dei Nobili estrae il numero 3 e gli affida una somara grigia, con le gambe corte e la buzza bassa. “Con questa – si rivolge a Mirio – si va poco lontano..”. Intanto mette le mani avanti.

beh, ancora siamo lontani dal Tramonto.... hai finito l'inchiostro???!!!

Dino, vedo che quando scrvi sul tramonto ti viene i crampetti... elvio quella sera fece qualcosa di mitico: aveva un tasso alcoolico che avrebbe steso un elefante, ma lui più cadeva e più beveva... e naturalmente più cadeva... la somarina metteva la testa sotto il canapo, il mossiere non dava il via e lui cadeva sull'asfalto, allora entrava in casa e si faceva coraggio.
condusse un palio alla grande !!!

Anche questo ne lo ricordo pure io! Ma praticamente i miei ricordi d'infanzia sono tutti legati al palio?

Poi lo spettacolo era facilitato dal luogo in cui si svolgeva la mossa:
ad ogni caduta (e come raccontato furono tante), saliva in casa a bere!

Ma ricordo male io o la mossa si svolgeva qualche metro più avanti di adesso?

Sì - è vero - le vittorie dei Nobili le racconto più volentieri, senza crampetti... ma vaff..

Facevo per stimolare altri interventi, invitando qualcuno a raccontarlo lui, il finale. Chi arrivò 2°? Biba? Chi era il capitano del Tramonto? A me sembra di ricordare il Crepa...
Il canape con quale meccanismo veniva teso? Riccardo lo ricorda? Io, purtroppo, non ero alla partenza quell'anno.

Ricordate un altro particolare significativo? Io sì. Cupatino cambiò somara nel pomeriggio perchè quella sorteggiata al mattino aveva uno zoccolo quasi staccato. La ciuca di riserva, però, non si mosse neppure. D'altra parte avrebbe dovuto solo fare da comparsa per rendere "regolare" l'abbinamento dei 5 biglietti vincenti con le contrade. Giusto?

Dino palla ha scritto:Si decide di prendere contatto con Massa Marittima con l’obiettivo di creare un gruppo sbandieratori all’altezza. Il primo passo deve essere un corso, che partirà subito.

Questa però non mi torna, ovvero: magari era stato deciso ma poi non è stato fatto. Il maestro da Massa Marittima è venuto moooooooolto dopo, mi ricordo nel 1988 gli sbandieratori erano ancora Ivo e Beppe, io ho iniziato dopo con ancora le bandiere col manico grosso e solo in seguito abbiamo introdotto (come contrada, non come Pro-Loco) quelle con l'asta a garbo, di legno all'inizio... andammo a prenderle col Minucci da un falegname del Bruco a Siena.... ed era dopo il 1988 di sicuro, perché ci raccontò di come anche a Siena un palio non fu corso una volta per proteste di una contrada! (nota: credo si riferisse al 1966 quando il palio fu corso il 17/08 dato che il 16 disordini scoppiati in seguito ad una mossa problematica ne impedirono la prosecuzione: http://www.ilpalio.org/16.8.1966.htm)

Poi sono passati diversi anni in cui ho fatto lo sbandieratore di Contrada con Carlo (una sola volta con Chicco), prima che si arrivasse al maestro di Massa e al gruppo sbandieratori.

Beveva, saliva, scendeva, vinse.
Ma tutto questo per dì che per vince il Palio bisogna esse 'mbriachi?
Complimenti al Tramonto!!!!!

I verbali Pro loco delle riunioni di maggio-giugno 1986 (ben 4) raccontano questa idea di Mario Semplici. Dell'organizzazione del corso se ne occupò Savino di Tiziana di Zappone. Non saprei dire se l'iniziativa andò effettivamente in porto. Ritengo, però, interpretando i verbali, che un paio di lezioni (giusto l'A, B, C) furono fatte. Non so da chi e neppure chi erano gli allievi. Di certo bastò a Mario per scrivere nel programma del 14 "ore 17 esibizione degli sbandieratori". Stasera ti mostro i verbali che ho fotocopiato.

ALTRA CURIOSITA': l'incasso del Palio fu di 4 milioni e 331 mila lire

meno male che avevi tanto da raccontare..

A te, michele, non ti racconto più nulla finchè non mi rispondi ai messaggi privati. S C I O P E R O!

Il finale del 1986 e altre curiosità per ora restano nel mio pc. Sì, faccio il prezioso, me la tiro...

Dino palla ha scritto:I verbali Pro loco delle riunioni di maggio-giugno 1986 (ben 4) raccontano questa idea di Mario Semplici. Dell'organizzazione del corso se ne occupò Savino di Tiziana di Zappone. Non saprei dire se l'iniziativa andò effettivamente in porto. Ritengo, però, interpretando i verbali, che un paio di lezioni (giusto l'A, B, C) furono fatte. Non so da chi e neppure chi erano gli allievi. Di certo bastò a Mario per scrivere nel programma del 14 "ore 17 esibizione degli sbandieratori". Stasera ti mostro i verbali che ho fotocopiato.

Tra poco ne parliamo... però sono abbastanza sicuro che da Massa non è venuto nessuno ad insegnare... con quelle bandiere coi manici da zappa si sarebbero come minimo rifiutati!

Qualcuno che faceva il "bandierino" allora si ricorda forse?

il capitano era fabrizio falconi, in arte fifì

e ti smovi a raccontà o no?

dino, uno scambio: se finisci ill'86 do a tutti una chicca dell'85...

Ovvia, domani si guarda di finirlo... ma lo faccio per Michele, eh, non per te!

Rocco ha scritto:dino, uno scambio: se finisci ill'86 do a tutti una chicca dell'85...

E' difficile finire l'86, ci sarebbe da parlare tutto l'inverno prossimo di questo anno che segnò una svolta.

Dai Riccardo, continua allora a raccontarci il tuo 1986, che prendo nota. Io chiudo con la cronaca della corsa, l'apoteosi bianconera (si fa per dire - gli era venuto a noia ormai di organizzare feste...) e poco altro.

Dino Palla il 7 nov 2008 in https://roccatederighi.forumattivo.com/cronache-degli-anni-del-palio-f39/14-agosto-1987-ventosa-t463.htm

Ma il fatto più significativo fu, a mio modesto avviso, il seguente.
Il 20 settembre del 1986 la Torre, ufficialmente rappresentata da un consiglio, invia una missiva alla Pro loco in cui chiede, per l’anno successivo, il 1987, di poter disputare il Palio con un ciuco di proprietà. Per farlo domanda la modifica del nuovo regolamento. Ecco un passo di quella lettera: “..Chiediamo che si possano modificare gli articoli relativi al sorteggio dei ciuchi, essendo noi disponibili a convenire, collegialmente con le altre contrade e l’associazione Pro Loco, una nuova formula che, fermo lasciando i diritti e la competitività di tutte le contrade, permetta a chi lo desideri di disputare il Palio con il proprio ciuco. Riteniamo per di più che questa soluzione gioverà sicuramente a maturare e accrescere l’interesse popolare”.
La riunione che ne seguì - non esiste il verbale - decretò la bocciatura della proposta. Senza appelli.

PER MICHELE, che vedo on line

La sera il Fumatore compie un’impresa epica. Ma prima va detto che Cupatino si presenta alla mossa (con il beneplacito del presidente Pro Loco) montando una somara diversa da quella ricevuta in consegna al mattino, straziata al garetto e quasi incapace di stare in piedi. Il Palio, in pratica, si corre in quattro. Anzi: in due. Le ciuche di Biba sono da ricovero, altro che carriere. E’ l’Intendenza di Finanza che pretende 5 binomi al via, altrimenti gli Zozzi sarebbero rimasti direttamente a casa. Cupatino si limita così a fare la comparsa per rendere "regolare" l'abbinamento dei biglietti vincenti con le contrade: resta fermo nella casella 1, come da patti. Ma a qualcuno degli avversari ripassa nella zucca il film del settembre 1976…
Torniamo ai vincitori. Con un tasso alcoolico lievemente (!) al di sopra degli attuali parametri autovelox, il Fumatore cade e si rialza 4 o 5 volte sulla riga della partenza. Non per sue colpe, intendiamoci. Polmonite, ciuca piccola e scattante, si infila sotto la corda senza attendere il colpo di pedale al martinetto. Elvio è puntualmente disarcionato. Lo spettacolo è accresciuto dalla location. La mossa si trova a 10 metri da casa dei Salvestroni e lui, ad ogni caduta (e furono tante), sale in casa a bere un gocciolino e farsi coraggio..

Il Palio si assegna quando mancano pochi minuti a mezzanotte, dopo aver re-introdotto un reggino per la vecchia quanto vivace Polmonite. Qualche spettatore è già a letto nel momento in cui Fifì (Fabrizio Falconi, il capitano bianconero) riceve il Cencio e va a sventolarlo davanti alla sua trattoria. Dopo un lungo periodo di dominio roccastradino, con fantini spesso sospettati di accordi sottobanco, finalmente il Palio torna alla purezza d’origine.

ecco la chicca: sapete perchè nell'86 il Tramonto scelse Elvio?
perchè dopo quello che riuscimmo a combinare ai roccastradini nel palio -vinto- del 1985 nessuno ci venne più. Poi quando dino posterà il 1985, vedremo se viene fuori quello che Piedone, il Crepa ed il sottoscritto combinarono. altrimenti ve lo racconto io (falle e un dille è come un falle, diceva la mì nonna)

vorrei esprimere un concetto che non so in quanti condivideranno: le conbine, il sospetto che queste ci possano essere o essere state, il vigilare sul proprio fantino perchè non possa "cadere in tentazione", ecc ecc secondo me sono parte fondamentale di un palio. il palio è per tradizione una gara in cui la forza, l'abilità e la destrezza di sommano anche all'astuzia ed a componenti non prettamente ortodosse. un aneddotto, che non so a quanti interessi: qualche anno fa, uno degli anni di grande digiuno in cui provavamo a vincere con Gino, qualcuno di noi avvicinò il bacciarelli cercando un suo aiutoin caso di finale con noi. non arrivammo nemmeno in finale ed il caso non si pose. però a settembre, lungo le transenne del palio di campagnatico c'erano due o tre persone che parlavano di questo ed altri spettatori che, sentendo, chiedevano e commentavano. questo a me personalmente piace molto.

Anche a me piace. Quando il "venduto" non è il fantino della mia contrada

Battute a parte, il ricorso ai denari deve essere l'estrema ratio, non la regola...

diviamo una componente delle regole del gioco...