Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
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Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Domani 6 dicembre in piazza San Pietro a Roma ci sarà una fiaccolata sit-in organizzata da partiti e associazioni che si battono per la tolleranza, la laicità, i diritti umani contro la decisione del Vaticano di non voler sostenere la proposta francese presentata all'ONU di depenalizzare l'omosessualità, proposta sostenuta da oltre 50 Paesi. A metà dicembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sarà chiamata a votare una dichiarazione politica promossa dal Governo francese e sostenuta da tutti i Paesi dell'Unione Europea. In 80 Paesi del mondo l'omosessualità è considerata un crimine e in molti sono previste torture e la pena di morte per questo. Tale problema, che ci tocchi o no da vicino, ci deve far riflettere a mio avviso e considerare che alimentare l'omofobia e la violenza verso persone che non hanno colpe, è una cosa gravissima. Il deputato Matteo Mecacci (PD) ha presentato un'interrogazione urgente in Commissione Esteri alla quale il Governo risponderà mercoledì 10 dicembre.
Considerato l'argomento, non vorrei innescare una miccia di pro e contro, ma semplicemente invitare a pensare per un attimo...
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Ginestra- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
SI, RIFLETTIAMO
Visto che si parla di "roba di chiesa" sentiamo l'altra campana
DI DANIELE ZAPPALÀ
Depenalizzazione dell’omosessualità. Sono bastate queste due parole, tradotte approssimativamente dal francese senza tenere conto del contesto in cui erano state pronunciate, e poi ripetute in alcuni lanci d’agenzia che le hanno erroneamente attribuite all’arcivescovo Celestino Migliore , per sollevare una polemica fondata sul nulla.
Il Vaticano non si batte contro la «depenalizzazione dell’omosessualità» e non difende «la pena di morte» per le persone gay. Anzi, «tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale». L’aveva spiegato con chiarezza l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, in un’intervista rilasciata all’agenzia francese 'I media'. Rispondendo a una domanda sull’intenzione della Francia di presentare all’Onu un progetto di dichiarazione sull’omosessualità, a nome dei Paesi della Ue (la Farnesina ha fatto informalmente sapere, ieri, che il consenso del-l’Italia sarebbe già dato), Migliore aveva affermato che «il Catechismo della Chiesa cattolica dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali di deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». Quindi nessun divieto alla proposta di «depenalizzazione per gli omosessuali ». Anche perché, ha fatto notare l’arcivescovo, la questione è un’altra. «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tenere conto che se adottate – ecco il pericolo evidenziato da Migliore – creeranno nuove e implacabili discriminazioni». Un esempio? «Gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' – ha spiegato ancora – verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Tutto chiaro, no? Peccato che alcune agenzie italiane abbiano sommariamente attribuito all’arcivescovo un perentorio «no alla depenalizzazione dell’omosessualità da parte dell’Onu», scatenando la solita ridda di polemiche anticlericali e di attacchi politici.
Tutti da ambienti radicali (di sinistra e di destra) e di area comunista, rimbeccati da esponenti dell’Udc e del Pdl. A sgomberare il campo dagli equivoci è intervenuto padre Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, che ha ribadito e contestualizzato quanto affermato dall’osservatore all’Onu. «L’intervista di monsignor Migliore , letta integralmente, dice cose chiare e del tutto condivisibili», ha osservato Lombardi. «Ovviamente nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali, come qualcuno vorrebbe far credere. I noti principi del rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, che sono sanciti a chiare lettere nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica, escludono evidentemente - ha continuato - non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie nei confronti degli omosessuali». «Ma qui ha avvertito - si tratta di altro, non solo di 'depenalizzare l’omosessualita' come è stato scritto, ma di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma (non solo legale, ma anche relativa alla vita di gruppi sociali o religiosi) che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo.
Ciò - ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana - può diventare chiaramente strumento di pressione o discriminazione nei confronti di chi, solo per fare un esempio molto chiaro, considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare». «Non per nulla - ha concluso - meno di 50 stati membri delle Nazioni Unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito».
Visto che si parla di "roba di chiesa" sentiamo l'altra campana
DI DANIELE ZAPPALÀ
Depenalizzazione dell’omosessualità. Sono bastate queste due parole, tradotte approssimativamente dal francese senza tenere conto del contesto in cui erano state pronunciate, e poi ripetute in alcuni lanci d’agenzia che le hanno erroneamente attribuite all’arcivescovo Celestino Migliore , per sollevare una polemica fondata sul nulla.
Il Vaticano non si batte contro la «depenalizzazione dell’omosessualità» e non difende «la pena di morte» per le persone gay. Anzi, «tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale». L’aveva spiegato con chiarezza l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, in un’intervista rilasciata all’agenzia francese 'I media'. Rispondendo a una domanda sull’intenzione della Francia di presentare all’Onu un progetto di dichiarazione sull’omosessualità, a nome dei Paesi della Ue (la Farnesina ha fatto informalmente sapere, ieri, che il consenso del-l’Italia sarebbe già dato), Migliore aveva affermato che «il Catechismo della Chiesa cattolica dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali di deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». Quindi nessun divieto alla proposta di «depenalizzazione per gli omosessuali ». Anche perché, ha fatto notare l’arcivescovo, la questione è un’altra. «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tenere conto che se adottate – ecco il pericolo evidenziato da Migliore – creeranno nuove e implacabili discriminazioni». Un esempio? «Gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' – ha spiegato ancora – verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Tutto chiaro, no? Peccato che alcune agenzie italiane abbiano sommariamente attribuito all’arcivescovo un perentorio «no alla depenalizzazione dell’omosessualità da parte dell’Onu», scatenando la solita ridda di polemiche anticlericali e di attacchi politici.
Tutti da ambienti radicali (di sinistra e di destra) e di area comunista, rimbeccati da esponenti dell’Udc e del Pdl. A sgomberare il campo dagli equivoci è intervenuto padre Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, che ha ribadito e contestualizzato quanto affermato dall’osservatore all’Onu. «L’intervista di monsignor Migliore , letta integralmente, dice cose chiare e del tutto condivisibili», ha osservato Lombardi. «Ovviamente nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali, come qualcuno vorrebbe far credere. I noti principi del rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, che sono sanciti a chiare lettere nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica, escludono evidentemente - ha continuato - non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie nei confronti degli omosessuali». «Ma qui ha avvertito - si tratta di altro, non solo di 'depenalizzare l’omosessualita' come è stato scritto, ma di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma (non solo legale, ma anche relativa alla vita di gruppi sociali o religiosi) che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo.
Ciò - ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana - può diventare chiaramente strumento di pressione o discriminazione nei confronti di chi, solo per fare un esempio molto chiaro, considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare». «Non per nulla - ha concluso - meno di 50 stati membri delle Nazioni Unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito».
Ultima modifica di Mari il Sab Dic 06, 2008 1:26 pm - modificato 1 volta.
Mari- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
alcuni link utili:
http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2008/12/padre-lombardi-invita-leggere-per.html
intervista integrale tradotta in italiano e in lingua originale (francese)
http://tuespetrus.wordpress.com/2008/12/02/lintervista-integrale-tradotta-in-italiano-a-mons-migliore-da-paparatzinger2-blograffaellablogspotcom/
Mari- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Esiste un documento oggettivo "Il catechismo della chiesa cattolica" che esprime il pensiero ufficiale della Chiesa su qualsiasi argomento. Quello che riguarda l'omosessualità si trova negli articoli: 2357, 2358 e 2359.
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
Se qualcuno, più volenteroso o interessato, volesse accertarsi sui vari argomenti , qui c'è l'indice generale :
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm
Mari- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Ovviamente accorreremo tutti in piazza con il nostro solito cartello per protestare contro il Vaticano che è per la pena di morte agli omosessuali. Ma per favore… Te ci sei andata Ginestra? Insomma il Vaticano e in questo caso non il Vaticano, ma un rappresentante che in una situazione particolare, cioè un’intervista , risponde ad una precisa domanda, non può esprimere un parere sul non firmare (che nell’intervista originale ha tutta la sua dignità), che subito si aprono le stalle a ridde di bufale al pascolo. Quale sarebbe questo grave fatto da giustificare addirittura, se è vero quello che dice Ginestra, un’interrogazione urgente al governo? Che vogliono, che Berluscuoni arresti Ratzinger perché il Vaticano non si può permettere di non firmare un documento? C’hanno da arrestare anche 150 capi di Stato (contro i 50) che hanno dichiarato di non voler firmare quel documento, tutti ovviamente rei in maniera gravissima di alimentare l'omofobia e la violenza verso persone che non hanno colpe.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Mari, hai linkato tutto il catechismo della Chiesa cattolica, almeno potevi linkare quei passi che riguardano l'argomento, sennò un anno un basta.
Riccardo- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Fai lo spiritoso, fai?
L'ho messo in più così prima di postare qualcosa si può andare a ricercare alla fonte l'argomento. Per quanto si possa essere d'accordo o no, questo è.
L'ho messo in più così prima di postare qualcosa si può andare a ricercare alla fonte l'argomento. Per quanto si possa essere d'accordo o no, questo è.
Mari- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Mi da l'impressione che ci sia la moda dell'essere contro,in modo particolare quando c'è la parola del vaticano su argomenti come appunto l'omosessualità.
bisognerebbe distinguere ciò che riguarda la politica da ciò che riguarda la religione.
Sono anch'io contro gli stati che adottano la tortura o la pena di morte per tali persone,non è sicuramente giusto discriminarle,ma non si può dare sempre la colpa al vaticano per tutti i mali del mondo.
fino a qualche anno fà la religione era alla base del vivire civile,ora tutta questa voglia di laicità porta con se cattiveria e intolleranza.
la religione cattolica non insegna ne a torturare ne ad uccidere.
bisognerebbe distinguere ciò che riguarda la politica da ciò che riguarda la religione.
Sono anch'io contro gli stati che adottano la tortura o la pena di morte per tali persone,non è sicuramente giusto discriminarle,ma non si può dare sempre la colpa al vaticano per tutti i mali del mondo.
fino a qualche anno fà la religione era alla base del vivire civile,ora tutta questa voglia di laicità porta con se cattiveria e intolleranza.
la religione cattolica non insegna ne a torturare ne ad uccidere.
stefania- utente
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
stefania ha scritto:
fino a qualche anno fà la religione era alla base del vivire civile,ora tutta questa voglia di laicità porta con se cattiveria e intolleranza.
la religione cattolica non insegna ne a torturare ne ad uccidere.
Grandiosa!
Sono d'accordo su ogni parola!
Cecilia- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
La riflessione e il confronto sono sempre proficui, quando non si levano scudi a protezione del ragionamento. Bene. Ovviamente, non ho invitato nessuno a scendere in piazza con i cartelli; ognuno deve agire come crede più opportuno; posseggo, fra i miei libri, il Catechismo della Chiesa Cattolica che consulto nella speranza che mi aiuti a percorrere un cammino libero, ma che ritengo uno strumento, o meglio un codice del Cristianesimo il quale si esprime, invece, attraverso il Vangelo. Io mi guardo bene dal criticare il Cristianesimo e mi inchino alle parole del Cristo, ma ciò che mi invita alla riflessione è questa posizione del Vaticano espressa all'ONU in veste di Stato Civile, il quale non ha nulla a che vedere col Papa come Autorità religiosa. In questo caso il Vaticano non ha espresso una posizione teologica, ma civile e, in quanto tale, mi sento libera di criticarla. Non mi sento di ravvisare, inoltre, per valore cristiano l'ingerenza della Chiesa Cattolica nella Costituzione e tanto meno mi sento di avvallare il comportamento delle nostre classi dirigenti e non solo quelle di ora, che "cavalcano" la Chiesa per i loro fini cedendo a compromessi come quello di qualche giorno fa: mentre il Governo ha ignorato le manifestazioni di migliaia di studenti della scuola pubblica, rifiutandosi di cambiare i suoi provvedimenti che tagliavano soldi e risorse, è bastata una semplice minaccia di mobilitazione da parte delle scuole cattoliche private, per ripristinare i fondi già cospicui ad esse destinati. Ho notato che hai ripreso le parole del Vaticanista Andrea Tornelli: "Il catechismo parla chiaro...la Chiesa non vuole discriminare gli omosessuali...ma non vuole nemmeno che in nome dei diritti umani si faccia passare l'equiparazione tra coppie eterosessuali e omosessuali in ordine al matrimonio..." . Il ragionamento è chiaro: se il Vaticano appoggia la proposta, c'è il rischio che poi gli Stati approvino le leggi sulle unioni gay, ponendo questa eventualità come la cosa peggiore che possa succedere, soprattutto sotto il profilo del sovvertimento di un ordine precostituito che mira a difendere un certo tipo di economia e questo a suo avviso è peggio ancora delle torture e della pena di morte. Non vorrei essere fraintesa: la Chiesa non ammazza, anche se girandoci indietro, magari, ci arriva alle narici ancora un certo puzzo di bruciato, ma così facendo avvalla l'integralismo di che la vita la considera nulla. Non è un controsenso?
Ginestra- Collaboratore attivo senior
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Re: Argomento scabroso. Ci riflettiamo?
Ginestra:
Qui, esulando un poco dal tema del topic che vorrete consentirmi solo per un esigenza culturale, mi permetto di far notare una cosa inesatta o perlomeno foriera di fraintendimenti. Non è il Catechismo della Chiesa Cattolica un codice del Cristianesimo, semmai un codice del cattolicesimo. Tuttavia non è nemmeno un codice. Il solo Vangelo (in generale il Nuovo Testamento e più in generale ancora la Bibbia con un canone diverso da quello cattolico) esprimerebbe il cristianesimo solo per ambiti protestanti e derivati, nei quali vige l'appello alla “Sola Scriptura”. In ambito cattolico il Vangelo, pur essendo una parte fondamentale, non esprime niente se non è associato alla Tradizione ed al Magistero. Infatti non scende dal cielo improvvisamente bello e confezionato come dettato divino, ma nasce nel corso della storia dalla Chiesa, la quale, sulla base della Tradizio, cioè dell’insegnamento di Cristo trasferito con la predicazione, quindi oralmente, agli apostoli e da questi a loro volta attraverso “la stoltezza della predicazione” (come dice S.Paolo) ai successori e così in avanti ai successori, a un certo punto aveva sentito il bisogno di prendere in considerazione anche una parte di questa predicazione trasferita in scritto e comprendente soprattutto la vita e gli insegnamenti di Gesù. Inoltre è forte nei Padri della Chiesa fin dai primordi l’ammonizione a non fare prevalere le biografie di Gesù sulla Tradizio e sul Magistero della Chiesa. Il processo che porta alla formazione del Nuovo Testamento così come lo abbiamo oggi è assai lungo perché è la Chiesa che conferisce allo scritto il rango di Parola di Dio, infatti circolavano molte biografie su Cristo già agli inizi della Chiesa primitiva. Chi ha stabilito quali testi accettare e quali non ritenere Parola di Dio e quando? E’ la Chiesa che esercitando il suo Magistero ha fatto questo discernimento confrontando i testi con la Tradizio apostolica e definendo canonici solo quella parte di letteratura circolante che era in accordo con quella Tradizio e di questa solo quella scritta nella forma che serviva alla catechesi. La prima raccolta di testi canonici si ha nel 393 con il Concilio di Ippona e la definitiva sarà ufficializzata solo con il Concilio di Trento, questo a testimoniare che la Tradizione ed il Magistero precedono gli scritti evangelici e che tutto il cristianesimo di matrice cattolica si esprime attraverso la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero e non solo attraverso la prima che dagli altri due è prodotta. Dice Sant’Agostino:” io non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l’autorità della Chiesa cattolica”. E il catechismo allora che cos’è? E’ la comunicazione della fede della Chiesa al mondo contemporaneo che include il tentativo di dare risposte alle domande proprie dell’epoca alla luce della Sacra Scrittura, della Tradizio, del Magistero e dell’eredità dei Padri e dei Santi e quello che ci ha lasciato in eredità Giovanni Paolo II è un capolavoro. Quindi mi sembra chiaro che accettare il Vangelo senza il resto o comunque con il resto in secondo piano ci porterebbe ad un non senso.
Più precisamente questa risposta di mons Migliore in veste di Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU ad un giornalista durante un’intervista riguardo ad una precisa domanda su un progetto di documento della Francia che ancora non è stato presentato all’ONU.
La libertà di critica su questa esternazione e su tutto il resto anche in campo teologico è sacrosanta, come sacrosanta è la libertà di chiunque di commentare le critiche.
Sull’accusa di ingerenza della Chiesa nella vita civile, io ritengo che si debba parlare di intolleranza nei confronti della stessa alla quale non si vuole permettere di esprimere ciò che è un suo diritto esprimere liberamente. Credo che sia proprio questo il motivo di tanto clamore e in questo tema politico non voglio entrare, dico solo che neppure a me piace avallare il progetto di chi cavalca la Chiesa per le proprie strategie politiche, ma allo stesso tempo non avallo chi cavalca le rimostranze e le fiaccolate contro la Chiesa per strategie altrettanto politiche e di segno opposto. Sull’impegno per i diritti umani credo che la Chiesa cattolica non abbia da ricevere lezioni da nessuno, ma semmai impartirle e su questo tema io posso farmi un opinione verificando alla fonte, ad esempio constatando sull’Osservatore Romano il lavoro costante della Santa Sede e più in generale della Chiesa per l’affermazione dei diritti umani in ogni parte del mondo anche in quelle dimenticate dalle fiaccolate. http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/index.html. Ed allora ognuno si scelga i propri maestri, io oltre ovviamente a Cristo, preferisco maestri come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ai tanti profeti del laicismo anticlericale della nostra era, ai quali più che i diritti umani mi sembra interessi mettere il bavaglio alla Chiesa concedendole al limite il permesso di parlare purché si esprima come vogliono lor signori.
Ci mancherebbe altro che uno non proteggesse il ragionamento, spiegami se sia ragionevole e proficuo appiattirsi sulle idee altrui.La riflessione e il confronto sono sempre proficui, quando non si levano scudi a protezione del ragionamento.
...posseggo, fra i miei libri, il Catechismo della Chiesa Cattolica che consulto nella speranza che mi aiuti a percorrere un cammino libero, ma che ritengo uno strumento, o meglio un codice del Cristianesimo il quale si esprime, invece, attraverso il Vangelo.
Qui, esulando un poco dal tema del topic che vorrete consentirmi solo per un esigenza culturale, mi permetto di far notare una cosa inesatta o perlomeno foriera di fraintendimenti. Non è il Catechismo della Chiesa Cattolica un codice del Cristianesimo, semmai un codice del cattolicesimo. Tuttavia non è nemmeno un codice. Il solo Vangelo (in generale il Nuovo Testamento e più in generale ancora la Bibbia con un canone diverso da quello cattolico) esprimerebbe il cristianesimo solo per ambiti protestanti e derivati, nei quali vige l'appello alla “Sola Scriptura”. In ambito cattolico il Vangelo, pur essendo una parte fondamentale, non esprime niente se non è associato alla Tradizione ed al Magistero. Infatti non scende dal cielo improvvisamente bello e confezionato come dettato divino, ma nasce nel corso della storia dalla Chiesa, la quale, sulla base della Tradizio, cioè dell’insegnamento di Cristo trasferito con la predicazione, quindi oralmente, agli apostoli e da questi a loro volta attraverso “la stoltezza della predicazione” (come dice S.Paolo) ai successori e così in avanti ai successori, a un certo punto aveva sentito il bisogno di prendere in considerazione anche una parte di questa predicazione trasferita in scritto e comprendente soprattutto la vita e gli insegnamenti di Gesù. Inoltre è forte nei Padri della Chiesa fin dai primordi l’ammonizione a non fare prevalere le biografie di Gesù sulla Tradizio e sul Magistero della Chiesa. Il processo che porta alla formazione del Nuovo Testamento così come lo abbiamo oggi è assai lungo perché è la Chiesa che conferisce allo scritto il rango di Parola di Dio, infatti circolavano molte biografie su Cristo già agli inizi della Chiesa primitiva. Chi ha stabilito quali testi accettare e quali non ritenere Parola di Dio e quando? E’ la Chiesa che esercitando il suo Magistero ha fatto questo discernimento confrontando i testi con la Tradizio apostolica e definendo canonici solo quella parte di letteratura circolante che era in accordo con quella Tradizio e di questa solo quella scritta nella forma che serviva alla catechesi. La prima raccolta di testi canonici si ha nel 393 con il Concilio di Ippona e la definitiva sarà ufficializzata solo con il Concilio di Trento, questo a testimoniare che la Tradizione ed il Magistero precedono gli scritti evangelici e che tutto il cristianesimo di matrice cattolica si esprime attraverso la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero e non solo attraverso la prima che dagli altri due è prodotta. Dice Sant’Agostino:” io non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l’autorità della Chiesa cattolica”. E il catechismo allora che cos’è? E’ la comunicazione della fede della Chiesa al mondo contemporaneo che include il tentativo di dare risposte alle domande proprie dell’epoca alla luce della Sacra Scrittura, della Tradizio, del Magistero e dell’eredità dei Padri e dei Santi e quello che ci ha lasciato in eredità Giovanni Paolo II è un capolavoro. Quindi mi sembra chiaro che accettare il Vangelo senza il resto o comunque con il resto in secondo piano ci porterebbe ad un non senso.
...ciò che mi invita alla riflessione è questa posizione del Vaticano espressa all'ONU in veste di Stato Civile...
Più precisamente questa risposta di mons Migliore in veste di Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU ad un giornalista durante un’intervista riguardo ad una precisa domanda su un progetto di documento della Francia che ancora non è stato presentato all’ONU.
La libertà di critica su questa esternazione e su tutto il resto anche in campo teologico è sacrosanta, come sacrosanta è la libertà di chiunque di commentare le critiche.
Sull’accusa di ingerenza della Chiesa nella vita civile, io ritengo che si debba parlare di intolleranza nei confronti della stessa alla quale non si vuole permettere di esprimere ciò che è un suo diritto esprimere liberamente. Credo che sia proprio questo il motivo di tanto clamore e in questo tema politico non voglio entrare, dico solo che neppure a me piace avallare il progetto di chi cavalca la Chiesa per le proprie strategie politiche, ma allo stesso tempo non avallo chi cavalca le rimostranze e le fiaccolate contro la Chiesa per strategie altrettanto politiche e di segno opposto. Sull’impegno per i diritti umani credo che la Chiesa cattolica non abbia da ricevere lezioni da nessuno, ma semmai impartirle e su questo tema io posso farmi un opinione verificando alla fonte, ad esempio constatando sull’Osservatore Romano il lavoro costante della Santa Sede e più in generale della Chiesa per l’affermazione dei diritti umani in ogni parte del mondo anche in quelle dimenticate dalle fiaccolate. http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/index.html. Ed allora ognuno si scelga i propri maestri, io oltre ovviamente a Cristo, preferisco maestri come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ai tanti profeti del laicismo anticlericale della nostra era, ai quali più che i diritti umani mi sembra interessi mettere il bavaglio alla Chiesa concedendole al limite il permesso di parlare purché si esprima come vogliono lor signori.
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