14 SETTEMBRE 1950 - NOBILI

I Nobili di Roccatederighi con il mitico Alceste Sartoni vinsero il loro primo drappo nel 1950 (fu il primo di una lunga serie…). Un grande entusiasmo pervase il popolo dell’ex via Vittorio Emanuele III (via Roma aveva ancora alcune insegne con la strada intitolata al Re soldato o Re di Peschiera). Le case, al tempo, erano poche e la maggior parte delle persone che vi abitavano erano tutt'altro che nobili. Il capocontrada era Lido Sillari.
Già dal 1947 la contrada aveva allargato i propri confini incorporando il rione di Belvedere (o Verde): di questa contrada si hanno scarse notizie ma è certo che essa sia esistita (si dice gestita dai villeggianti!) e abbia partecipato ad alcune ed edizioni del Palio Storico dei somari.

Alla vigilia del Palio, per evitare che vincesse ancora la Ventosa, le altre contrade provarono a convincere Asio di Corradella (e ci riuscirono)a non portare in pista il suo animale. Ermanno Bertini (per il Corso), Delfo Tonini (per il Tramonto), Silvio Cecchini, che poi sarebbe diventato per tutti Capoliscio (Torre) e Lido Sillari (Nobili) condussero questa operazione di sottile diplomazia. Asio ha sempre negato di essere stato pagato per non correre. Altri protagonisti della vicenda hanno, in passato, sostenuto il contrario. Se il passo indietro del plurivincitore degli anni precedenti fu una generosa e spontanea concessione agli avversari, se corsero soldi o, peggio, minacce, oggi non è più possibile saperlo. E forse è meglio così.
Asio quel giorno di festa tenne Polka in stalla. La partenza (una linea fatta con la calce) era stata fissata a Casa Mucciarelli, proprio davanti all’edificio che oggi ospita la caserma dei Carabinieri, il traguardo (riga in terra e striscione) davanti all’asilo infantile intitolato a Vittorio Veneto. La Ventosa giunse ultima. Senza la guida carismatica di Enzo del Farmacista il rione giallo-blu si apprestava a vivere anni grigi.

Le fotografie raccontano che le strade del paese nuovo erano "sterrate" mentre Rocca vecchia poteva contare sulla suggestiva pavimentazione trachitica che si estendeva fino alla piazza Mazzini e riprendedva negli zozzi, fino a casa di Gemino; ai bordi delle strade c'erano le ceste per raccogliere "la cacca" dei ciuchi; del resto un’automobile (quella di Ivo Bellettini) e qualche moto erano gli unici mezzi di trasporto alternativi al cocciuto ma economico somaro.
Intanto, mentre alla Rocca si sbarcava il lunario, l'Italia di De Gasperi aderiva al Patto Atlantico maturando la cosiddetta scelta occidentale e Bartali vinceva il Tour de France.