Re: Allevamenti animali? Bestiali

Da **Dino palla** Gio Ott 30, 2008 9:05 pm

FREDDY MI HA SEGNALATO VIA MAIL QUESTA NOTIZIA:
Attenzione: da qualche tempo un codice alfa-numerico identifica ogni uovo.
Occhio al primo numero! indica la tipologia di allevamento:
0 = ALLEVAMENTO BIOLOGICO - una gallina in 10 MQ su terreno all'aperto, con vegetazione
1 = ALLEVAMENTO ALL'APERTO - una gallina in 2,5 MQ su terreno all'aperto,
con vegetazione
2 = ALLEVAMENTO A TERRA - 7 galline in 1 MQ su terreno coperto di paglia o
sabbia - in capannoni privi di finestre!
3 = ALLEVAMENTO IN GABBIA - 25 galline in 1 metro quadrato – in pratica in
una scatola di scarpe per tutta la vita!

Da **Dino palla** Gio Ott 30, 2008 9:07 pm

Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A "VITA" Da galline stipate negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così piccole da non riuscire nemmeno a muovere le ali. Ammassate in capannoni da cinque piani di gabbie, bombardate per 17 ore al giorno con luce artificiale sparata negli occhi, che non permette loro di dormire, per stimolarle all’inverosimile a produrre uova! Ad un pulcino, fino a 120 giorni di vita, quando da pollastra diventa gallina e produce il primo uovo, gli si fanno 20 vaccinazioni; lo bombardano di antibiotici, spesso anche quando non serve.

Da **Dino palla** Gio Ott 30, 2008 9:09 pm

DI CONSEGUENZA: NON ACQUISTIAMO UOVA CODICE “2” E “3” !!!!!!!
NON PREMIAMO CHI TORTURA GLI ANIMALI E LUCRA SULLA LORO
SOFFERENZA! LA CECITÀ DI UNA ZOOTECNIA CHE FA DELL'INTENSIVISMO IL PROPRIO FINE NON SOLO È MORALMENTE INACCETTABILE PER LE TORTURE INFLITTE AGLI ANIMALI DURANTE TUTTA LA LORO VITA, MA METTE IN SERIO PERICOLO LA NOSTRA SALUTE.

Da **Memole** Ven Ott 31, 2008 12:19 am

visto ke studio queste cose riporto le nuove categorie etologiche;
Sistema di allevamento: (Le nuove categorie “etologiche”)

a UOVA DI GALLINA ALLEVATE ALL’APERTO - SISTEMA ESTENSIVO: Le galline devono avere accesso per tutta la durata del giorno ad un terreno aperto. Il terreno deve essere ricoperto di vegetazione. Densità massima galline 1/10mq. La parte interna del capannone deve soddisfare alle caratteristiche di c o d.

b UOVA DI ALLEVAMENTO ALL’APERTO:
Le galline devono avere accesso per tutta la durata del giorno ad un terreno aperto. Il terreno deve essere ricoperto di vegetazione. Densità massima gallina 1/2,5mq. la parte interna del capannone deve soddisfare alle caratteristiche di c o d.

c UOVA DI GALLINAE ALLEVATE AL SUOLO
Il carico di galline non deve essere superiore a 7/mq della superficie al suolo disponibile per i volatili. Un terzo della superficie deve essere ricoperta da lettiera. Una parte “sufficiente “ adibita a raccolta deiezioni.

Da **Memole** Ven Ott 31, 2008 12:22 am

d UOVA DI GALLINE ALLEVATE IN VOLIERA
Il carico di galline non deve essere superiore a 25/mq della superficie al suolo disponibile per i volatili. La parte interna del fabbricato provvista di posatoi per almeno 15cm/gallina.

a e b vengono classificate 1
c e d vengono classificate 2

Da **Memole** Ven Ott 31, 2008 12:26 am

non mi risultano allevamenti ne da carne ne da uova senza finestre......
cmq mi documento.... Question

Da **daf** Ven Ott 31, 2008 2:09 am

Una gallina in 10mq secondo me si sente sola... Smile

Da **Peter Pan** Ven Ott 31, 2008 2:20 am

daf ha scritto:Una gallina in 10mq secondo me si sente sola...

Se gli ci metti il gallo però è già contenta.
Ma facciamole anche divertì 'ste pore bestie

Da **Ginestra** Ven Ott 31, 2008 10:31 am

Ho letto il post sulle uova. Vorrei aggiungere che 250 milioni di galline in Europa, oltre 40 milioni solo in Italia, sono rinchiuse negli allevamenti per produrre decine di miliardi di uova. Oltre il 90% di questi animali è allevato in gabbie di batteria, vale a dire che all’interno di immensi capannoni sono presenti fino a otto piani di file di gabbie. Una gallina in natura vivrebbe circa 7 anni (mi tornano in mente le galline del mi’ nonno, ognuna con un nome…vabbè); negli allevamenti in batteria vengono prelevate dalle gabbie dopo circa 6 mesi per essere avviate al mattatoio. A causa dell’impossibilità di movimento, le loro ossa sono spesso così indebolite che si rompono nelle mani dell’allevatore che le estrae dalle gabbie. Queste povere bestie spesso impazziscono e per limitare i danni derivanti dall’aggressività da sovraffollamento, viene loro troncata la parte finale del becco. Personalmente adoro le frittate, ma devo impormi ipocritamente di non pensare a ciò che sta dietro questo sistema immondo che, nel quale, ancora una volta, l’unica ragione da seguire è quella dell’interesse di mercato. Per non parlare della tragica realtà del trasporto degli animali destinati alla macellazione. Ho ancora negli occhi una scena raccapricciante osservata mentre sorpassavo sull’autostrada un camion che sembrava un grosso animale preistorico con tremila becchi di pollo che fuoriuscivano dalle fessure del rimorchio. Questa abitudine di considerare gli animali come oggetti, risorse di cui si possa disporre a proprio uso e consumo è raccapricciante. Come quello della “scienza delle torture”, la vivisezione praticata in nome del sapere, esperimenti spesso fine a se stessi, ripetuti e straripetuti, ma che il più delle volte agevolano solo la carriera di certi ricercatori universitari e dei loro docenti. L’università dovrebbe aprire i suoi laboratori e mostrare cosa vi accade. L’università dell’Insubria ha recentemente ospitato, celebrandolo, Santo Versace, il quale ha costruito la propria fortuna sul sangue degli animali da pelliccia e sull’adesione acritica al cosiddetto sistema della moda e al culto dell’immagine. Ma quanto ci facciamo ingannare! Troppi animali hanno bisogno di aiuto, ma troppo poche persone hanno il coraggio e la volontà di aiutarli.

Da **daf** Ven Ott 31, 2008 11:29 am

Ginestra ha scritto:mi tornano in mente le galline del mi’ nonno, ognuna con un nome…vabbè

eh eh... mi ricordo che quando nonna tirava il collo ad una gallina per il pranzo della domenica, il mi' nonno le teneva il muso per non so quanto: "te andrai giù, al girone più basso dell'Inferno!" le diceva sempre...

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