14 AGOSTO 1996 - NOBILI

Trascorrono solo 72 ore tra la fine del Medioevo nel Borgo (domenica 11 agosto) e la disputa del Palio. Un traino perfetto. E infatti sono circa 1.500 i paganti. Baghera, la ciuca nera nata nella scuderia del rione Centro, a Campagnatico, permette ai Nobili di aggiudicarsi l’edizione 1996. Ma a fare la differenza è, ancora una volta, Fausto Mazzi, il fantino voluto da Mirio e preferito ad Aldino. Che delusione in via Vittorio Emanuele, in piazza Garibaldi. Lo scriba va a letto presto quella sera. E mogio.

Tutte le batterie prima della finale le vince il Corso, con Gigetta (la favorita) montata dal Tompe. Ma quando la sorba sembra matura ecco l’amara sorpresa. Ma raccontiamole tutte le tre batterie. Così, per insano masochismo.
Il mossiere è nuovo di zecca. Si chiama Saverio Bernardi. E’ grossetano. Dopo l’immancabile mossa falsa ecco subito due sorprese. La Ventosa, con lo stesso binomio dell’anno prima, Giardinetta-Cupatino, scatta dalla postazione 1 (la peggiore). Ma la somara, per mala sorte, fila diritta verso le transenne. Uno scarto che, nonostante il disperato tentativo di rimonta, fa perdere ad Andrea Andreini la terza piazza. Peggio fa Biba, ultimo, con una bestia che, al mattino, era considerata discreta. “E pensare - bestemmiano nel Tramonto - che l’abbiamo pagato in anticipo e bene, rinunciando a montare il fantino di contrada”. Si sa che succede a chi paga prima…

Nella seconda batteria (partenza da invalidare) esce il Bacciarelli (Torre), bravo a salvare l’onore di Rocca vecchia con l’asino meno accreditato del lotto. Vince ancora il Tompe. Il finale è pirotecnico con il Mazzi che non parte benissimo, che resta indietro per 2/3 del percorso, insegue, rischia e, alla fine, passa Simone sulla destra. La paura di vincere. Ma cosa gli puoi dire a un ragazzo di 20 anni al secondo Palio? Bravo. E basta. Onore ai vincitori.
Un po’ di note di contorno. Il presidente della Pro Loco è Nicola Barlucchi e il cencio lo disegna la sua mamma, Nada Bonetti. E’ rappresentato un sipario che si apre sul Corso. Peccato che finisca nei Nobili. Per la prima volta si registrano i musi lunghi dei fantini rimasti a piedi: l’Etrusco di Vetulonia, Gino, il Priori di Campagnatico. Alla vigilia del Palio le contrade si riuniscono e “fermano” Roberto Naldi, barbaresco di Campagnatico che ha avuto meriti nelle ultime due vittorie della Torre. Il reggino - viene legiferato a maggioranza - deve essere un rocchigiano. Esordisce il Minucci accanto al Bacciarelli. Lo speaker è Mario Semplici. Giulia Parrini lo affianca per i commenti in lingua.

per me un palio doppiamente brutto (io personalmente alle 11.10 era già a letto). il nostro amico mercante quella sera si approfittò della situazione: in piena diaspora, come l'ha definita qualcuno, partirono renzino il ciurli e anna giacomelli (sì, la mi' mamma) e andarono a roccastrada: il biba gli sparò una cifra da avere tutta e subita. poi rimase lì piantato (tantoglimportavassai).
e poi il mazzi, che l'ho avuto sempre insucoglioni: culoso nel sorteggio, boorioso nella corsa (vuoi mettere, a parità di bravura, la serietà di un baccia o di un priori?)