LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
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LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
Oggi 14 agosto, anno domini ………, io, capitano de lo popolo, do lettura al popolo tutto della seguente grida che il Palio ordina ed apre alle antiche contrade del borgo.
Leggesi adunque in documento originale,sito in archivio di Stato di Firenze, che in questo nostro castello venne rogato il 29 agosto anno domini 1110 l’istrumento relativo a concessione livellare fatta da Rinaldo del fu Tederigo, visconte di Rocca Norcina, primiero nome di questo abitato.
Leggesi pure, in altro originale documento conservato in Archivio di Stato di Siena, Consiglio della Campana, che nell’anno domini 1323 (et precisamente il 20 di giugno) il conte Inghirano di Biserno vendeva al Comune di Siena per il prezzo di 300 fiorini d’oro, parte del cassero, corte, giurisdizione e distretto di Roccatederighi con palazzi, fortezza, case, terre, vigne, selve, prati, pascoli, signoria, vassalli, et cetera.
Leggesi infine nello stesso Archivio di Stato – pergamena numero 201, che la suddetta Repubblica di Siena consegnava il 31 gennaio 1368 al Cavaliere del già Motto dei Salimbeni, con pieno dominio e giurisdizione, cassero, terra, castello di Roccatederighi, riservando però alla Chiesa Maggiore l’offerta de lo Cero et de lo Palio per Santa Maria d’Agosto. Et ciò ai rogiti di ser Marco et de lo già Ventura, notaio.
Da circa 6 secoli adunque parlassi di Palio et l’offerta di esso stesso consacrata venne in pubblico atto di non dubbia autenticità.
Ricercando fu, infra le vetuste pergamene et antichi documenti l’istoria di questo nostro paese che tante liete et dolorose vicende visse nel lungo volger di anni et eventi, cossichè la primiera idea sorse del ripristino de lo antico Palio cavallerescamente corso nell’anno di grazia 1927.
Le festività annualmente ricorrenti, fissate dai nostri proavi per il dì 14 settembre, suggeriscono, come di fatto venne in precedenza, lo spostamento della data dal giorno di Santa Maria di agosto a quello odierno
Oggi, nel corrersi il …… Palio dell’era nostra, io, Capitano de lo Popolo, in virtù della suprema autorità che da lo mio incarico conferiscemi e da me promanasi, mentre assicurazione do della continuità del Palio stesso, in questa ricorrenza, per gli anni tutti venienti, rivolgo il mio e il vostro, o cittadini, fiero saluto ai generosi destrieri che accingesi a giostrare con antico et inesausto valore, ai nobili cavalieri che li fianchi ne serrano con poderosa stretta e con fermissime mane le redini impugnano.
L’ordine a tutti costoro imparto di ogni energia trarre per l’onor della contrada et per l’ammirazione et il plauso delle genti tutte qui raccolte.
Ordino anche et infine che la presente Grida, munita de lo personal mio suggello, raccolta venga intra l’archivio del borgo dopo aggiunti essere stati i nomi, cognomi, paternità et maternità, data di nascita, caratteristici segni, nonché residenza di cavaliere et destriere primi distintisi.
Amen
Di questa grida ho l'originale (in carta gialla, mezza strappicchiata, decorata, ricorretta). La teneva il maestro Vando, a casa. La signora Amelia, nel 1993 mi regalò uno scatolone-archivio sui tentativi (4) di ergersi a comune autonomo di Roccatederighi (doveva essere la mia tesi di laurea) e qui, tra tranto materiale ritrovai l'editto originale, ritengo il primo in assoluto scritto - pare - da Lucio Parigi, dal maestro Vando e dal canonico Astutillo Pellegrini.
VA DETTO CHE UN'ALTRA GRIDA FU SCRITTA NEL 1993 o 1994 ED E' MOLTO DIVERSA. LA INSERIRO' NEL POMERIGGIO.
Non saprei dire, stando io alla partenza ormai da 15 anni (ma forse Riccardo lo sa), quale viene letta attualmente la sera del Palio.
mi viene un dubbio: forse la moglie del maestro Vando Molinelli non si chiama Amelia?? Vabbè. Non è importante
Leggesi adunque in documento originale,sito in archivio di Stato di Firenze, che in questo nostro castello venne rogato il 29 agosto anno domini 1110 l’istrumento relativo a concessione livellare fatta da Rinaldo del fu Tederigo, visconte di Rocca Norcina, primiero nome di questo abitato.
Leggesi pure, in altro originale documento conservato in Archivio di Stato di Siena, Consiglio della Campana, che nell’anno domini 1323 (et precisamente il 20 di giugno) il conte Inghirano di Biserno vendeva al Comune di Siena per il prezzo di 300 fiorini d’oro, parte del cassero, corte, giurisdizione e distretto di Roccatederighi con palazzi, fortezza, case, terre, vigne, selve, prati, pascoli, signoria, vassalli, et cetera.
Leggesi infine nello stesso Archivio di Stato – pergamena numero 201, che la suddetta Repubblica di Siena consegnava il 31 gennaio 1368 al Cavaliere del già Motto dei Salimbeni, con pieno dominio e giurisdizione, cassero, terra, castello di Roccatederighi, riservando però alla Chiesa Maggiore l’offerta de lo Cero et de lo Palio per Santa Maria d’Agosto. Et ciò ai rogiti di ser Marco et de lo già Ventura, notaio.
Da circa 6 secoli adunque parlassi di Palio et l’offerta di esso stesso consacrata venne in pubblico atto di non dubbia autenticità.
Ricercando fu, infra le vetuste pergamene et antichi documenti l’istoria di questo nostro paese che tante liete et dolorose vicende visse nel lungo volger di anni et eventi, cossichè la primiera idea sorse del ripristino de lo antico Palio cavallerescamente corso nell’anno di grazia 1927.
Le festività annualmente ricorrenti, fissate dai nostri proavi per il dì 14 settembre, suggeriscono, come di fatto venne in precedenza, lo spostamento della data dal giorno di Santa Maria di agosto a quello odierno
Oggi, nel corrersi il …… Palio dell’era nostra, io, Capitano de lo Popolo, in virtù della suprema autorità che da lo mio incarico conferiscemi e da me promanasi, mentre assicurazione do della continuità del Palio stesso, in questa ricorrenza, per gli anni tutti venienti, rivolgo il mio e il vostro, o cittadini, fiero saluto ai generosi destrieri che accingesi a giostrare con antico et inesausto valore, ai nobili cavalieri che li fianchi ne serrano con poderosa stretta e con fermissime mane le redini impugnano.
L’ordine a tutti costoro imparto di ogni energia trarre per l’onor della contrada et per l’ammirazione et il plauso delle genti tutte qui raccolte.
Ordino anche et infine che la presente Grida, munita de lo personal mio suggello, raccolta venga intra l’archivio del borgo dopo aggiunti essere stati i nomi, cognomi, paternità et maternità, data di nascita, caratteristici segni, nonché residenza di cavaliere et destriere primi distintisi.
Amen
Di questa grida ho l'originale (in carta gialla, mezza strappicchiata, decorata, ricorretta). La teneva il maestro Vando, a casa. La signora Amelia, nel 1993 mi regalò uno scatolone-archivio sui tentativi (4) di ergersi a comune autonomo di Roccatederighi (doveva essere la mia tesi di laurea) e qui, tra tranto materiale ritrovai l'editto originale, ritengo il primo in assoluto scritto - pare - da Lucio Parigi, dal maestro Vando e dal canonico Astutillo Pellegrini.
VA DETTO CHE UN'ALTRA GRIDA FU SCRITTA NEL 1993 o 1994 ED E' MOLTO DIVERSA. LA INSERIRO' NEL POMERIGGIO.
Non saprei dire, stando io alla partenza ormai da 15 anni (ma forse Riccardo lo sa), quale viene letta attualmente la sera del Palio.
mi viene un dubbio: forse la moglie del maestro Vando Molinelli non si chiama Amelia?? Vabbè. Non è importante
Dino palla- Collaboratore attivo senior
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Re: LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
Posso testimoniare che questa versione (stilata credo prima della guerra) venne adottata fino agli anni 60 e modificata appunto in quegli anni (io ero segretario della Pro Loco) abbreviandola in alcune parti perché la lettura risultava essere troppo lunga. La versione abbreviata fu successivamente cambiata nella versione attuale negli anni 90 come dice Dino palla.
Ringrazio Dino palla per averci fornito questi documenti. Alla commissione del Palio istituita dalla Pro Loco spetterà abbreviarla se lunga, ma io adotterei questa e non quella del 93.
P.S. X DINO PALLA
Oltre alla grida fino al '60 c'era anche una risma di fogli raccolti alla bell'e meglio e non completi con scritto le vittorie, i nomi dei capitani delle contrade, dei fantini e dei ciuchi di vari anni del Palio, che io ricordi svoltosi sempre a Settembre nel giorno allora festivo per la Rocca e molto sentito. Il 15 Settembre seguiva la Fiera di Merci e Bestiame che si teneva alla Vena e alla quale partecipavano anche paesi e campagne vicine.
Per caso, non hai ereditato anche quegli scritti? Sarbbe interessante conoscerli per i rocchigiani moderni.
P.S. La moglie del Maestro Vando si chiama Neda Girelli.
Ringrazio Dino palla per averci fornito questi documenti. Alla commissione del Palio istituita dalla Pro Loco spetterà abbreviarla se lunga, ma io adotterei questa e non quella del 93.
P.S. X DINO PALLA
Oltre alla grida fino al '60 c'era anche una risma di fogli raccolti alla bell'e meglio e non completi con scritto le vittorie, i nomi dei capitani delle contrade, dei fantini e dei ciuchi di vari anni del Palio, che io ricordi svoltosi sempre a Settembre nel giorno allora festivo per la Rocca e molto sentito. Il 15 Settembre seguiva la Fiera di Merci e Bestiame che si teneva alla Vena e alla quale partecipavano anche paesi e campagne vicine.
Per caso, non hai ereditato anche quegli scritti? Sarbbe interessante conoscerli per i rocchigiani moderni.
P.S. La moglie del Maestro Vando si chiama Neda Girelli.
Re: LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
Sì, Neda.Me l'ha ricordato Cinzia di Loreno mezz'ora fa che si chiamava Neda e non Amelia. Ho fatto confusione con la figlia...
Quanto al resto delle carte, io non ho ereditato nulla più che "la grida", a parte una miriade di fogli sulle battaglie politiche del maestro per fare il Comune alla Rocca
Quanto al resto delle carte, io non ho ereditato nulla più che "la grida", a parte una miriade di fogli sulle battaglie politiche del maestro per fare il Comune alla Rocca
Dino palla- Collaboratore attivo senior
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Re: LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
non sò se questa versione ma intorno agli anni 80 scrissero la grida Mario Giacomelli ed Aldo Barlucchi
Aquila- Collaboratore attivo senior
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Re: LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
precisazione: la grida versione giacomelli-barlucchi è degli anni 55/60 come revisione di quella scritta da lucio parigi per renderla +"friendly". l'aneddottica vuole che, per scriverla, in quelle sere il duo lottizzò un tavolo rotondo della sala esperia, nell'angolo della saletta da pranzo di minchia, e per stare in pace allontanò tutte le distrazioni (!!!) possibili.
una strana ricorrenza: stavano cercando di rivitalizzare la festa rivedendone regolamento ed organizzazine.
una strana ricorrenza: stavano cercando di rivitalizzare la festa rivedendone regolamento ed organizzazine.
Rocco- Collaboratore attivo senior
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Re: LA GRIDA DEL PALIO (versione originale)
Ecco, ora torna: Barlucchi-Giacomelli a lavoro per rendere la grida più "friendly", a cavallo tra il '50 e il '60. Ne prendo nota e approfondirò con gli interessati personalmente...
Rocco, in cambio di questa informazione, ora ti posto un palio vinto dal Tramonto
Rocco, in cambio di questa informazione, ora ti posto un palio vinto dal Tramonto
Dino palla- Collaboratore attivo senior
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