14 AGOSTO 1989 - CORSO

Tanto per proseguire sul filone delle Pro loco incasinate....

Il 1989 è un anno strano, di transizione. Innanzitutto al via del palio ci sono solo quattro rioni. La Torre è costretta a guardare. Per la prima volta ad una contrada manca l’animale da coccolare. E’ una vigilia moscia in Rocca Alta e ne risente anche l’addobbo, vinto di slancio nel 1986 e nel 1987. La Torre - lo ricordiamo - è stata squalificata per gli incidenti dell’agosto precedente. “Ecco perchè - soffia qualche maligno in rilettura postuma - sono riusciti a vincere ‘ste leggère del Corso! Quelli festeggiano giusto l’anno in cui si corre in 4 e cade il muro di Berlino…”.
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In quasi 40 anni non era mai successo che si votasse 2 volte in pochi mesi per il rinnovo del consiglio Pro Loco. Si va alle urne il 15 aprile e poi, di nuovo, a metà ottobre. In mezzo si corre questo Palio senza grandi entusiasmi, senza una guida certa. Il ristorante viene deciso di allestirlo, a mezzo col partito, nei fondi di Marzio, sotto il salone Ferrari, dove oggi c’è il ristorante “La Conchiglia”. 250 mila lire di affitto. E’ un mezzo fiasco.
Ma andiamo per ordine, perché c’è molto da dire prima di arrivare a raccontare la Giostra. Il 7 aprile viene convocata un’assemblea dei soci. Vi prendono parte solo 26 rocchigiani su 85 aventi diritto. Il presidente uscente Carlo Pecorini conferma le sanzioni stabilite a settembre del 1988, fissa la data delle elezioni (il sabato successivo, 15 aprile) e le modalità (il listone in cui compariranno tutti i soci in ordine alfabetico).
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Tra molteplici rinunce (Carlaccio, il Semplici e Danilo Pacchetti), contestazioni (Brunello Cipriani sostiene che i dirigenti uscenti hanno condotto una campagna soci discriminante), ripicche, il nuovo consiglio vede la luce a fine maggio: Luca Bonelli è il presidente, Piero Parrini il vice. Maurizio Minucci il segretario, Gabriella Parrini il tesoriere. Ne fanno parte anche Gabriella Mucciarelli, Riccardo Baldanzi, Mariella Stacchini, Romano Galgani, Rhumme, Marcellone, Franco Bibo e Renzo Magilla. E’ un direttivo tutt’altro che omogeneo. L’Apt non farà in tempo neppure a ratificarlo.
La squadra di Luca organizza le feste e si disgrega. Giusto il tempo di prendere dal Blake (Siae) una multa di 581 mila lire e spicci per il mancato strappo dei biglietti all’ingresso del palio. Un merito, però, gli va riconosciuto, a questa Pro Loco: la sostituzione dei costumi di capitano e dama, che vedono la luce, appunto, ad agosto del 1989. E uno lo rinnova lo scriba… vincendo! Che soddisfazione.
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Il compito di dipingere la tela viene affidato a Marta Barracani, che sceglie come tema l’assassinio di Fredi. Sulla strada vengono disegnate 5 postazioni (e non 4) nonostante l’assenza risaputa della Torre. La bagarre è tra Corso e Nobili. Michele Del Vicario detto Crognolo ha la somara più veloce, Marisa, condotta dall’alfiere Antonio Martini. E infatti il Corso si aggiudica la prima e la seconda batteria; Biba gli tiene testa con una bestia indubbiamente inferiore. In finale la sensazione di molti è che Crognolo voglia far vincere l’amico mercante. C’è il ristorante in via Roma e il premio che offrono i Nobili è senz’altro più significativo della generica promessa che a Michele hanno fatto il Draghi e Enrico Taviani. Ma a Crognolo la frenata non gli riesce. Tira poco la cavezza e Marisa taglia il traguardo in testa. Di poco, ma è prima. E anche il trofeo per il miglior addobbo va al Corso.

Il 30 settembre nuova assemblea dei soci. L’Apt, nel frattempo, ha annullato le elezioni di primavera. La Pro Loco che ha organizzato il palio del 1989 praticamente non è mai esistita. Carlo Pecorini torna presidente per una sera. I presenti alla riunione, a maggioranza, decidono che si voterà il 12 ottobre con le liste. Mario Semplici riesce a mettere d’accordo il partito con i volontari storici. E’ fatta. Il programma della sua lista è incentrato sulla promozione turistica. Elezioni plebiscitarie. Il 21 novembre 1989 c'è l'insediamento: il vicepresidente è Claudio Draghi, il segretario Luca Bonelli, cassiere Carlo Pecorini. Nel consiglio ci sono anche Marcello Campanelli, Renzo Magilla, il Minucci, Marcellone, Roberto Brunacci detto Il Grifa, Gabriella Parrini, Gabriella Micheli e Alberto Montomoli.

che palio orribile: io personalmente ero squalificato e guardai il mio primo palio lungo la pista...
è l'anno della grande scazzottata sotto e fuori la birreria con piacentini che brandiva manette. questo fu senz'altro il momento cult della serata.

Anche di questa annata ci sarebbe da scrivere un romanzo, ma è troppo tardi ci si rivede con più calma. Oggi Dino c'hai preso a cottimo mi sembrava già abbastanza il '93...e poi non ho ancora finito varie annate avviate già da un po', ma l'inverno è lungo hai voglia te.

Dino palla ha scritto:.......Sulla strada vengono disegnate 5 postazioni (e non 4) nonostante l’assenza risaputa della Torre.

Secondo me questa cosa, fatta senza pensarci, quindi spontanea, è forse l'aspetto più bello di questo palio. E' una sorta di omaggio - senza volerlo- al Palio prima ancora che alla Torre da parte degli altri rioni, che non "occupano" quello spazioma anzi ricordano a tutti che esiste la 5a contrada...

lo so, lo so...è poesia e non c'entra molto con la prosa profana del Palio. Ma a me piace leggerla così

no no, era per ribadire che mancava uno, anche a chi, magari per la prima volta, vedeva la corsa. quell'uno mancava per disonore.

ecco, lo sapevo, che proprio tu mi avresti "sputato" nella poesia. Proprio tu che eri, al pari della Torre, a bordo pista squalificato. Lo sapevo