15 AGOSTO 1978 - TORRE

Per la prima volta il più forte fantino degli anni Settanta, diventato simbolo (insieme a Locomotiva) dei successi in serie dei Nobili (alla Rocca) e della Fonte (a Roccastrada), indossa la casacca bianco-rossa. Mario non è tipo da vendersi al miglior offerente. Lui tira sempre a vincere, come l’anno prima, ad agosto, con il Tramonto. Insomma, una garanzia.
Il cencio è dipinto da Bruno Marini (si firma Scintilla). Nulla di trascendentale. Sulla stoffa bianca spicca, tra uno sbandieratore e un tamburino decontestualizzati una presenza inspiegabile quanto originale, il barboncino rampante e trafelato. Mah…

Al sorteggio del mattino, alla Croce, la Torre pesca Polvere, somara discreta, in grado di garantire volate vittoriose; peccato che non abbia mai corso di notte e abbia paura delle ombre, dei cambi di luce. Per esorcizzare la sfortuna i torraioli coinvolgono anche il giovane sacerdote romano arrivato da poco da Manciano. Si chiama don Franco Petrella e si presta ad un’insolita benedizione di Polvere. Ora la ciuca è nelle grazie del Signore.
Quando Mario Nerozzi, intorno alle 21, arriva alla Rocca con i fratelli Maurizio e Marcello, Badì e Robertone Narducci detto Boccuccio e scopre quale bestia deve montare, la benedizione viene annullata subita da una fila di moccoli: “Andrebbe, ma con questa, ragazzi, non si vince – dice, rivolto al Grifagnolo e a Gigi Antonelli - ha paura anche della sua ombra! Ora si prova a fagli la cura…”. La cura agli asini, lo dice anche un proverbio, si fa col salcio. Nervo sceglie i rami di cascia, quelli che da sempre incorniciano la partenza quando si corre su via Trento.

Mentre le altre contrade si radunano per la sfilata (siamo alla Croce) Cigarillo, che fa l’alfiere della Torre da quando hanno smesso di farlo correre, scende via Monfalcone insieme a Polvere e al più grande dei fratelli Nerozzi. Vanno a provare il percorso. L’impatto con le luci, con il “farone” che illumina a giorno la pista, è traumatico, come previsto. Nello stacco d’ombra davanti al distributore del Biondo la somara si impunta. Una, due, tre volte. Mario non si scoraggia. A ogni inchiodata segue una scarica di legnate nel groppone. Sul dorso di Polvere si spezzano diversi rami di cascia, neppure depurati dagli spini. Qualcuno resta a bocca aperta, ma è medicina santa. Cigarillo riporta alla Croce una ciuca diversa, ammansita dal passamano appena ricevuto. La Torre è in ritardo per la sfilata ma, dopo 13 anni di astinenza, giunge puntuale all’appuntamento con la vittoria.
La Torre si aggiudica così il suo 9° palio e affianca i Nobili in testa alla classifica dei successi. “Sul percorso – come racconta La Nazione nel resoconto del 17 agosto - a tifare per i colori di Rocca alta c’è anche una rumorosa comitiva di livornesi. La festa dopo la mezzanotte degenera un po’. Mentre attraversa il paese viene fermato anche un pullman di linea della Rama, ci salgono sopra una cinquantini di supporters della Torre e costringono l’autista a fare il giro del paese a clacson spiegato. Polvere da quella sera non ha più paura dei cambi di luce.